L’ex ministra Lucia Azzolina è con gli scienziati e i virologi: la terza dose di vaccino anti-Covid va fatta il prima possibile. “Certo che farò subito la terza dose, dobbiamo dare il buon esempio. Il Paese ha riaperto grazie ai vaccini, non abbiamo alternative”, ha detto la ‘grillina’, ospite il 22 novembre della trasmissione Tagadà su La7 per presentare il suo libro ‘La vita insegna’.
Alla domanda se l’ex premier Silvio Berlusconi sia adatto ad andare al Quirinale nel 2022, dopo che Sergio Mattarella avrà lasciato l’incarico, Lucia Azzolina ha risposto con fermezza: “No, serve una figura che unisca”.
Azzolina ha quindi “bocciato” un altro ex capo del Governo, Matteo Renzi: il leader di Italia Viva “si rammarica di non aver distrutto i 5 stelle? In compenso è riuscito a distruggere sé stesso. La sua credibilità è ormai sotto le scarpe. Una persona che si diceva di sinistra e oggi parla di ‘reddito di criminalità’. Non pensi a noi ma alla sua nuova casa, la destra”.
“Sulla scuola – ha detto Lucia Azzolina – condivido la preoccupazione dei dirigenti scolastici” a proposito del “protocollo sui tre contagi in classe“, perchè “non è adatto all’attuale curva”: infatti, la DaD continua a prevalere anche se il contagio è uno solo.
La pentastellata ha anche espresso qualche perplessità sul mancato distanziamento minimo obbligatorio a scuola, che dal 1° settembre scorso è infatti diventato solo raccomandato: “Forse serviva più prudenza a settembre quando si è deciso di cancellare l’obbligo del metro di distanza in classe e di tagliare il personale Covid”.
Nei giorni passati, l’ex ministra dell’Istruzione aveva dichiarato che non intende ricoprire il ruolo di presidente del Gruppo M5s della Camera, le cui elezioni sono previste a dicembre: è stata la stessa Lucia Azzolina a “sfilarsi” e a negare l’accostamento, affermando che in questa partita non è mai voluta entrare: in questo momento, ha detto, “sono impegnata girare l’Italia in lungo e in largo. Per ascoltare la voce dei cittadini e rappresentarne al meglio le istanze in Parlamento”.
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