Oggi agli Stati Generali del M5S è intervenuta La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Sul tema della scuola la Ministra è stata preceduta dal Capo politico del movimento, Vito Crimi, che introduce l’argomento affermando: “La formazione è un investimento ed è necessario investire in istruzione, no alle classi pollaio,” e aggiunge: “La riflessione sulla scuola è stata ampia, dalla riqualificazione delle strutture alla lotta alla dispersione. Bisogna puntare sulla formazione continua”.
Quindi l’intervento della Ministra, che ringrazia in apertura il movimento per esserle stato vicino sia quando si è lavorato per inventare la DaD, durante il primo lockdown, sia ora che va difesa la scuola in presenza.
E continua sul tema delle tecnologie, la Ministra: “Con l’uso delle nuove tecnologie la scuola può essere più aperta. Siamo stati i primi a dire che la rete era vitale ed avevamo ragione, abbiamo mostrato quanto il digitale sia prezioso,” afferma Azzolina.
“La meritocrazia è qualcosa ancora su cui puntare,” continua la Ministra rilanciando un tema che già Crimi aveva introdotto. “La politica è al servizio della collettività e deve promuovere il merito e le competenze, principi che i 5S hanno sempre difeso.”
Altro aspetto che il movimento ha a cuore, spiega la Ministra, la lotta alle disuguaglianze, che deve rimanere il mantra dei 5S, con l’obiettivo di portare la lotta alle disuguaglianze dentro le mura scolastiche, facendo della scuola un ascensore sociale, perché “la scuola rende protagonisti i giovani di questo paese secondo i propri meriti”.
Sostiene infatti la Ministra: “Grazie alla scuola alcuni studenti vengono sottratti alla strada e alla criminalità”.
Grande attenzione ai giovani, alle donne, ai bambini, nel discorso della Ministra.
Sui giovani si esprime così: “Bisogna orientarli a percorsi lavorativi che non portino alla disoccupazione. Il M5S ha il dovere di lavorare per mettere i giovani al centro del nostro paese, per non costringerli a fuggire all’estero dopo avere investito nell’istruzione”.
E, ancora, scuola e parità di genere è l’argomento che trova il vivo interesse dell’inquilina di Viale Trastevere. “L’Italia non solo non è stato un paese per giovani, ma non lo è ancora né per le donne né per i bambini,” accusa, “eppure la scuola può essere un luogo che educa alla gentilezza e alla parità di genere.”
“Occorre un serio progetto culturale, che indichi una forte identità. La politica sulla scuola si è mostrata balbettante”.
“Solo i valori possono essere la conditio sine qua non che ci renderà uniti,” incalza, “ma per difendere i valori serve coraggio ed essere consapevoli che la misura dell’intelligenza è la capacità di cambiare quando necessario – cita Einstein -, ma cambiare senza cambiare identità, piuttosto rafforzando l’identità, dando alla scuola il ruolo che merita“.
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