Si è concluso l’incontro fra la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e le organizzazioni sindacali nella mattinata del 30 ottobre. Al centro dell’incontro la gestione dell’emergenza sanitaria e gli investimenti per la scuola.
Legge di bilancio: per la scuola in arrivo 3,7 miliardi
Innanzitutto per la scuola in legge di bilancio ci saranno 3,7 miliardi e su questo Azzolina ha detto: “Ho lavorato affinché la scuola potesse avere il suo peso robusto nella legge di bilancio – ha spiegato Azzolina -. Abbiamo 2,2 mld di spesa corrente e 1,5 di spesa in conto capitale per gli investimenti”, risorse con cui si interverrà sul sostegno con un piano straordinario per incrementare i docenti, sull’edilizia scolastica e con cui si lavorerà per ridurre il sovraffollamento delle classi, per incrementare la digitalizzazione.
Il covid si sconfigge restando uniti
Per quanto riguarda la situazione covid: “Abbiamo tutti passato l’estate a rendere le scuole più sicure – ha ricordato la Ministra -. Il rischio zero non esiste, ma abbiamo regole precise e Protocolli da attuare”. Azzolina ha poi ribadito l’importanza di tenere aperta la scuola che “non è solo luogo di apprendimento, ma anche di socialità, luogo in cui si imparano regole e, in determinati territori, si viene sottratti alla strada. Togliere la scuola in presenza rischia di essere persino pericoloso”. Per la ripartenza “sono stati messi 3 miliardi, abbiamo fatto lavori di edilizia leggera garantendo 40 mila aule in più, sono stati acquistati strumenti tecnologici e nuovi arredi. Investimenti strutturali che rimarranno. Con il Decreto Ristori abbiamo stanziato altri 85 milioni per la didattica digitale, in questi giorni ho firmato un decreto da 3,6 milioni per le connessioni nel secondo ciclo. Lo sforzo è massimo. Questo – ha chiuso la Ministra – è un momento difficile per il Paese, ma il nemico comune è uno solo, il Covid. L’Italia vince la sfida se resta unita. E la scuola è luogo di unità per eccellenza”.
“Garantire il diritto all’istruzione”
“La pandemia ha evidenziato il disinvestimento che è stato fatto negli anni passati sull’istruzione. Ora dobbiamo mettere in campo risorse per un grande progetto di investimento del settore”. Lo dicono la vice segretaria generale della Cgil Gianna Fracassi e il segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli, ricordando che “davanti a noi abbiamo due importanti appuntamenti: la legge di Bilancio e la progettazione legata alla programmazione europea ordinaria e straordinaria”, ed elencano le principali priorità: “il rafforzamento dei tempi scuola, l’infanzia, l’adeguamento degli organici del personale docente e ata e il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, per i quali le risorse previste – ribadiscono – sono insufficienti”. Infine, “serve un luogo di confronto stabile per definire in quali progetti impiegare le risorse europee, a partire dal Next Generation Eu: occorre indirizzarle su interventi volti a rafforzare i sistemi di istruzione, formazione e il diritto allo studio”.
“Ripristinare relazioni sindacali”
“Le risorse predisposte allo scopo nella prossima Legge di bilancio devono essere adeguate rispetto all’obiettivo fondamentale di puntare al progressivo riallineamento delle retribuzioni dei docenti italiani al livello europeo” afferma Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals che a proposito dell’emergenza sanitaria e di tenere le scuole aperte: “Consideriamo questa una esigenza imprescindibile -ha commentato Serafini- e appoggeremo il Ministro su questa strada; la chiusura per noi è l’ultima spiaggia. Tutto l’apparato del sistema scolastico ha lavorato duramente per ripartire e non può pagare le responsabilità del sistema sanitario, con le difficoltà sul tracciamento, né quelle del sistema dei trasporti”.
In merito alla diffusione del contagio nelle scuole, Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti ha sottolineato la necessità di rivedere i protocolli di sicurezza e di ottimizzare il coordinamento degli interventi da mettere in campo. “Tra il partito di chi sostiene che le scuole siano ambienti sicuri e sotto controllo e il partito di chi, invece, ritiene troppo rischioso lasciarle aperte, – ha affermato Di Meglio – vige una confusione eccessiva che non aiuta a comprendere la situazione reale. Per questo motivo, abbiamo chiesto più volte, insistendo anche oggi, una maggiore trasparenza sui dati dei contagi nelle scuole, che al momento sono frammentari e non mettono i sindacati nelle condizioni di tutelare appieno la sicurezza dei docenti sul luogo di lavoro”.
Ci sono ferite aperte nel corpo sociale della scuola: i precari che stanno facendo un concorso in pandemia, partito male che sta andando peggio. Sono oltre 7 mila le persone rimaste fuori senza prove di suppletive. Si è in tempo ancora per sospenderlo, per trovare soluzioni – ammonisce Turi.
Resta una ferita aperta anche la vicenda dei Dsga facenti funzione.
“Noi continuiamo a dare la nostra disponibilità ma solo se si manifesta la volontà del ministro di cambiare registro e aprire una fase nuova delle relazioni sindacali“, dice Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola.
“C’è un problema di tenuta democratica di questo Paese. Non servono ragionamenti tattici, bisogna avere una visione strategica. Questo incontro apre sul mondo reale, deve essere un primo passo per un cambio di rotta della politica scolastica. Abbiamo obiettivi condivisi ma strade che non si sono incrociate”, aggiunge Pino Turi.