La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una lettera rivolta alla comunità scolastica che accompagna le Linee guida illustrate insieme al premier Conte, scrive: “Quella di settembre sarà una scuola innovativa e aperta. Si dovranno organizzare nuovi spazi e riorganizzare quelli esistenti per garantire i distanziamenti e la sicurezza di tutti. Ma sarà anche una scuola che, reagendo all’emergenza, dovrà dare qualcosa in più ai nostri studenti. Penso ai patti di comunità con le realtà presenti sul territorio che consentiranno di esplorare di più le opportunità che offrono, dai teatri ai musei”.
“Sarà una scuola radicata nel presente, ma con lo sguardo rivolto al futuro – sottolinea Azzolina – perché ogni pietra che metteremo in questa ripresa sarà la base su cui costruire la scuola di domani. Abbiamo la straordinaria occasione di puntare sul digitale, sulla formazione del personale scolastico, sull’innovazione della didattica e degli ambienti di apprendimento, sul miglioramento dell’edilizia scolastica. Ambienti di apprendimento che non devono essere intesi solo in senso fisico, ma come spazi mentali ed emotivi che incoraggino l’apprendimento collaborativo”.
“La ripartenza del Paese non può che passare dunque da un nuovo slancio innovativo della scuola. La scuola di settembre sarà responsabile, flessibile, aperta, rinnovata, rafforzata. Responsabile nell’accompagnare la comunità scolastica a comportamenti coerenti con le misure di sicurezza: istituti puliti e igienizzati, personale scolastico formato, famiglie, studenti e studentesse informati.
Flessibile nella valorizzazione delle potenzialità derivanti dall’autonomia scolastica, per la rimodulazione degli orari e delle classi, per l’organizzazione degli ingressi e degli spostamenti. Aperta per la ricerca di nuovi spazi, anche oltre il perimetro scolastico, in un’ottica di integrazione e di alleanza con il territorio. Rinnovata nei locali e negli arredi scolastici, che consentano di modificare le metodologie didattiche e siano funzionali a creare geometrie d’aula variabili, a facilitare la collaborazione tra gruppi omogenei ed eterogenei per competenze e livelli. Rafforzata attraverso il potenziamento dell’organico del personale scolastico, in particolare per le classi di alunni più piccoli”.
La parola chiave è autonomia. L’obiettivo del Ministero che ho l’onore di servire è quello di guidare il lavoro di organizzazione delle scuole sul territorio, indicando all’interno degli strumenti messi a disposizione un elenco di priorità, sulle quali ogni singola scuola creerà il proprio vestito su misura. Attenzione principale dovrà essere riservata alle fasce più piccole della popolazione studentesca, a partire dalla scuola dell’infanzia.
Sono le bambine e i bambini ad aver sofferto maggiormente la sospensione dell’attività didattica in presenza. Analogo discorso deve essere fatto per tutte le prime classi dei vari cicli scolastici. Meritevole del più consistente impegno dovrà essere poi la tutela dei diritti degli studenti e delle studentesse con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento e con altre forme di bisogni educativi speciali derivanti da uno svantaggio economico, linguistico, culturale.
L’inclusione scolastica è un tema chiave. Perché ‘se si perdono i ragazzi più difficili la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati’, come diceva Don Milani. Il Ministero accompagnerà puntualmente, in questi mesi difficili e frenetici, il lavoro delle istituzioni scolastiche, degli Enti locali e di tutti gli attori istituzionali coinvolti. E’ per tale ragione che ho deciso di attraversare l’Italia nelle prossime settimane, per partecipare ai tavoli regionali, per supportare direttamente, in prima persona, i passaggi verso la riapertura”.
“Le Linee guida prevedono il mantenimento del gruppo classe, tutte le studentesse e gli studenti avranno spazi per la didattica a settembre come garantito ieri dalla Ministra Lucia Azzolina in conferenza stampa”. Così il Ministero dell’Istruzione all’indomani della presentazione delle Linee guida per la ripartenza di settembre. “Abbiamo l’elenco di circa 3 mila edifici scolastici dismessi a causa del calo demografico e del dimensionamento, che possono essere ripristinati”.
“In queste settimane il Ministero ha messo a punto un software che, spiegano all’Ansa fonti del dicastero, consente di incrociare, scuola per scuola, il dato degli alunni con quello degli spazi e con il distanziamento indicato dal Comitato tecnico-scientifico. Uno strumento nuovo, senza il quale sarebbe stato impossibile individuare le priorità di intervento. Secondo una prima analisi gli interventi più urgenti riguarderanno circa il 15% della popolazione studentesca, fatta eccezione per la scuola dell’infanzia che è esclusa da questo calcolo avendo altre indicazioni di distanziamento. Un dato significativo ma inferiore alle previsioni iniziali”.
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