Il Movimento 5 stelle cambia faccia. Il leader indiscusso diventa l’ex premier Giuseppe Conte. Mentre se ne va Davide Casaleggio: dopo una lunga battaglia legale, il figlio del co-fondatore del partito Beppe Grillo, dichiara polemicamente che nemmeno il “padre avrebbe riconosciuto questo partito. E se si cerca legittimazione in tribunale vuol dire che la democrazia interna è fallita”. Chi sembra uscire rafforzata dagli ultimi sviluppi del Movimento è l’ex ministra Lucia Azzolina, che con Giuseppe Conte ha instaurato un legame politico davvero saldo.
Su Facebook, la grillina scrive: “è legittimo sognare in grande, con Giuseppe Conte e con tutte le migliori energie che già abbiamo”.
Azzolina riparte dalla sua Sicilia: in queste ore si sta spostando a Catania e poi in provincia di Siracusa.
“Vado – ha detto – ad inaugurare anche il cantiere di una scuola, rispondere alle domande degli studenti, incontrare le famiglie”.
Secondo la pentastellata è “l’immagine migliore per descrivere il viaggio del nuovo Movimento 5 Stelle. Mollati tutti gli ormeggi che ci frenavano stiamo finalmente partendo. Ora siamo in mare aperto, ma l’approdo è lì davanti a noi. E ci sono grandi aspettative”.
L’ex ministra, però, avverte: tuttavia “serviranno umiltà ed entusiasmo per raccontare questa nuova fase. Incontrare, ascoltare, rispondere alle domande, programmare. Aprirsi alla partecipazione. Inaugurare il cantiere del nuovo Movimento in mezzo alla gente”.
Tuttavia, almeno sul fronte scolastico negli ultimi anni il Movimento 5 stelle non sembra avere tenuto particolarmente conto delle richieste degli addetti ai lavori: in particolare, da parte dei precari che in altissimo numero hanno chiesto e continuano a chiedere, assieme ai sindacati, in piazza mercoledì prossimo contro l’attuale decreto Sostegni Bis, assunzioni per titoli e servizi, superando la logica del tradizionale concorso pubblico che non può rispondere ai problemi di pandemia e di alto numero di cattedre vacanti.
Anche il personale di ruolo è rimasto deluso, dopo essersi visto negare una maggiore flessibilità per i trasferimenti e le assegnazioni provvisorie.
A meno che questa nuova fase dei pentastellati non comporti anche una revisione delle posizioni sinora portate avanti in modo fermo: una intransigenza, legata alla difesa del merito e delle regole, che ha respinto di recente pure le istanze prodotte da diversi partiti alleati di governo, Lega in testa.
E dalla Lega non si risparmiano critiche, come se i due partiti non fossero al governo.
“Ci sono delle trincee – scrive il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso – che il M5s ha abbandonato già da tempo e che riguardano soprattutto la precarietà. O meglio, circa 200.000 insegnanti precari che lei avv. Conte con i suoi sodali grillini avete umiliato, deriso e penalizzato e che oggi continuate ad osteggiare, con furore ideologico”.
“Avvocato Conte lei non è credibile in materia di scuola. Parli di altro, ma lasci perdere la scuola e la precarietà. Piuttosto chieda scusa a nome di tutto il M5s per il male che avete fatto ai lavoratori precari della scuola e se le rimane un minimo di buon senso accetti la proposta della Lega: stabilizzazione dei precari”, conclude Sasso.
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