Secondo la già ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, la chiusura della scuola per il contenimento del coronavirus è “una scorciatoia”.
Intervistata nella trasmissione “Dentro i fatti” su Tgcom24, ha spiegato: “Ricordiamoci che la Sanità è in mano alle regioni ma credo che sulla riforma del Titolo V, quando la pandemia sarà finita andrà fatta una riflessione attenta. Ci sono delle regioni che lo hanno fatto, penso alla Toscana. Il presidente Giani crede nell’importanza della scuola e si è organizzato, altri non lo hanno fatto ma non è una questione di soldi perché di soldi ne sono stati stanziati tanti in questi ultimi mesi e non è un caso, infatti che le scuole siano luoghi abbastanza sicuri”.
“E’ stato fatto un lavoro enorme con tutta la comunità scolastica. Io da ministra avevo fatto una serie di proposte, anche in collaborazione con la Protezione Civile. Ma se non ci si organizza come si deve, poi è molto più facile trovare la scorciatoia e la scorciatoia è chiudere le scuole”.
“Adesso sento che nelle regioni rosse si fa addirittura marcia indietro, rispetto a quello che aveva deciso il governo Conte, stabilendo che nelle zone rosse le scuole sarebbero rimaste aperte fino alla prima media. Ora prima di arrivare alla chiusura totale si poteva scegliere di adottare delle vie di mezzo. Prima di chiudere tutto, perché non abbiamo dato le mascherine Ffp2 ai docenti o diminuire ulteriormente il numero degli studenti in presenza nelle zone rosse, piuttosto che chiudere tutto?”.