A Tutti scuola, su Radio 24, l’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ha risposto a una serie di domande relative alla nuova stagione della Dad e alla scorsa sua gestione del Ministero dell’istruzione. L’intervista la riporta anche Il Sole24 Ore
“E’ molto triste quello che sta accadendo oggi. Ho lottato molto per tenere le scuole aperte e ho battuto i pugni quando è stato necessario, affinché gli studenti restassero a scuola. Ho alzato delle barriere di protezione per i più piccoli, invece adesso hanno chiuso le scuole anche per loro. Da settembre e fino a che non è caduto il governo i bambini sono andati a scuola, l’Unesco ce l’ha riconosciuto. Siamo nella media rispetto agli altri paesi europei per i giorni di scuola in presenza nel primo ciclo. I bambini sono sempre andati in presenza, se si fa eccezione per Campania e Puglia. Adesso invece hanno chiuso tutto. L’Istituto superiore di Sanità ci ha detto che c’è un’incidenza superiore per le varianti nei bambini dai dieci anni in su. Mi chiedo quali siano i dati che abbiamo sconsigliato l’apertura anche per i bambini sotto i dieci anni. Perché se questi dati non ci sono la chiusura è un errore. Punto secondo: i tamponi. Avevo sottoscritto delle intese con le regioni affinché la scuola fosse una priorità nel fare i tamponi, che ci fosse una corsia preferenziale e questo non è stato fatto. Qualcuno ha anche festeggiato alla chiusura delle scuole: De Luca ha parlato di bambini ogm che vogliono andare a scuola, Toti che diceva che andare a scuola è una cosa da snob. Invece in Francia Macron ha stabilito che si chiude tutto, ma non la scuola. E’ una questione di priorità”.
Ma c’è anche un affondo, difendendo così le sue scelte, contro i decisori politici: “Per la maggior parte dei decisori politici, non tutti, la scuola rappresenta un peso: più facile chiuderla che non fare gli atti sanitari necessari per lasciarla aperta”.
Relativamente ai “ristori formativi”, per implementare i corsi estivi, come Azzolina aveva proposto, c’è stata invece la presa di posizione dura dei sindacati: “Gli insegnanti hanno 32 giorni di ferie e sono a casa tutto luglio e tutto agosto, quindi fino al 30 giugno per recuperare le situazioni più difficili ci si potrebbe ragionare. Draghi lo ha detto all’inizio. Questo però se ci fosse la volontà politica di portare avanti questa cosa, anche sapendo che potrebbe esserci uno scontro o comunque che bisognerebbe parlare con i sindacati. Bisogna capire se lo studente è al centro dell’azione del ministero dell’istruzione o se ci sono altre logiche”.
Quali altri logiche ci possano essere, la ministra non lo dice, facendo intendere una sorta di entità oscura che manovra nell’ombra. E se non lo denuncia lei chi dovrebbe farlo?
Rifarebbe invece ancora, lucia Azzolina, la scelta dei banchi cosiddetti “con rotelle” e questo perchè “Abbiamo ricavato 40mila aule in più con l’edilizia leggera. Il Cts ci aveva detto che sicuramente i banchi con le rotelle avrebbero favorito il distanziamento. E abbiamo chiesto ai dirigenti scolastici quali banchi volessero. I dirigenti scolastici ci hanno chiesto questi banchi anche per attuare una didattica innovativa”.
E sul versante dei vaccini ai prof: “Si parla male degli insegnanti, come se non si volessero vaccinare. Con un’adeguata informazione, mi auguro che ne ce ne siano davvero pochi”.
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