A scuola sino alla fine di giugno. Se ne è parlato l’anno scorso, dopo i tre mesi di DaD forzata per via del primo lockdown. Alla fine, però, non se ne è fatto niente. Adesso l’argomento torna in auge. A ritirarlo in ballo qualche giorno fa (ma non si comprende per recuperare cosa considerando che almeno in linea teorica la DaD è scuola tutti gli effetti) sono stati diversi intellettuali e addetti ai lavori, che con l’appello di Condorcet hanno chiesto di modificare i calendari scolastici, così da consentire di allungare l’anno scolastico oltre le chiusure normalmente previste a giugno. L’ipotesi – che a nostro avviso era ritagliata soprattutto per le scuole superiori – è stata giudicata possibile dalla ministra dell’Istruzione: rispondendo a Myrta Merlino, durante la trasmissione “L’Aria di Domenica” su La7, la titolare del MI ha detto sulle scuole che “ad agosto non le puoi tenere aperte, perché manca l’aria condizionata. Al massimo si può pensare di farlo fino a fine giugno”.
L’apertura, però, non convince i deputati di Cambiamo!, i quali avrebbero reclamo recuperi di scuola in piena calura estiva.
E chiedono lumi alla ministra dell’Istruzione “su come verrà recuperato un intero anno scolastico – hanno fatto sapere – visto che la ministra esclude di voler tenere aperte le scuole la domenica o almeno fino ad estate inoltrata”.
Considerando che l’estate prende il via il 21 giugno, quindi la richiesta di Cambiamo! è fare protrarre le lezioni anche nel mese di luglio.
A ben vedere, già svolgere attività didattica sino alla fine di giugno o anche più, come stanno chiedendo da più parti, è un’operazione molto difficile da realizzare.
Premesso che le parole della ministra Lucia Azzolina sulla mancanza di aria condizionate nelle aule scolastiche sono a dir poco appropriate (come si fa a fare lezione quando la temperatura sfiora i 40 gradi?), rimane da capire come si possono svolgere le operazioni e gli esami di fine anno nei mesi di luglio ed agosto.
Come non si comprende quando potranno i docenti prendere le ferie obbligatorie (fino a 32 più 4 giorni, da fruire obbligatoriamente entro il 31 agosto di ogni anno). A partire dagli insegnanti, nel caso passasse lo slittamento della fine delle lezioni, impegnati negli esami di Stato fino alla prima decade di agosto (considerando che oggi terminano in media attorno a metà luglio).
A meno che il prossimo anno scolastico non riprenda, come avveniva fino a qualche decennio fa, solo ad ottobre inoltrato.
Peccato che allora, negli anni Settanta, la famiglia media italiana poteva contare su almeno un genitore a disposizione per potere stare con i figli d’estate diversi mesi l’anno. Oggi, anzi da tempo, in alto numero non è più così. Si accettano soluzioni.
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