Sono in piena fibrillazione i deputati e senatori dell’opposizione politica, seguito della decisione lampo del premier Giuseppe Conte di promuovere la giovane sottosegretaria Lucia Azzolina a nuovo ministro dell’Istruzione e il rettore Gaetano Manfredi a capo del dicastero dll’Università e della Ricerca.
“L’assegnazione dell’incarico di ministro alla sottosegretaria Azzolina (M5S), nonostante la prova disastrosa fornita col decreto Scuola bocciato trasversalmente, conferma la scarsa attenzione, per non dire l’assoluto disinteresse, del premier Conte per il mondo della scuola”, dichiara il senatore della Lega Mario Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione del partito.
Il senatore salviniano aggiunge che scindere scuola e università, inventandosi un ulteriore ministero è un’operazione “ovviamente non a costo zero, che toglierà altre risorse a un settore già in difficoltà. Se aggiungiamo la superficialità nella scelta del nuovo ministro della Scuola, Lucia Azzolina, reduce dal fallimento del decreto che doveva contribuire alla stabilizzazione dei docenti e invece si è trasformato in “ammazza precari”, la frittata è completa”.
Di nomina “imbarazzante” parla il deputato della Lega Paolo Tiramani. “Alla faccia del conflitto di interesse – prosegue il parlamentare vercellese -, da deputata ha partecipato al concorso per diventare preside risultando idonea, pur beccandosi uno zero tondo-tondo alla prova di orale informatica. Se il buongiorno si vede dal mattino, chissà a quali mete prestigiose punterà ora da ministro, e chissà se i suoi colleghi di partito vinceranno il concorso per assistenti parlamentari al quale stanno partecipando in barba a qualunque scrupolo di coscienza e senso di opportunità. Meno male che il loro capo politico, Luigi Di Maio, aveva sottolineato che uno statista guarda alle prossime generazioni. Qui i suoi proseliti stanno pensando solo a trovarsi un posto di lavoro”.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana (Lega) punta invece il dito sulla scelta di ‘spacchettare’ il Miur dopo le dimissioni di Lorenzo Fioramonti, nominando al suo posto due ministri, uno per la scuola e uno per la ricerca: dice che è “un modo d’agire da ‘primissima’ Repubblica”.
“La qualità e l’efficienza della scuola e dell’università, e dico anche della ricerca – sostiene Fontana -, non si migliorano raddoppiando i ministri e i Ministeri. Con un’azione del genere si soddisfano gli appetiti delle varie anime del Governo e, forse, si placano le polemiche che ogni giorno montano al suo interno. Servono, invece – secondo il governatore -, progetti supportati da strategie ben definite e non improvvisate a causa di defezioni e beghe politiche. Non è un caso che anche sul tema dell’organizzazione e della razionalizzazione dell’istruzione, da tempo, Regione Lombardia abbia chiesto e continui a chiedere l’Autonomia”.
Secondo la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, il premier Conte ha prodotto la “moltiplicazione delle poltrone. Conte raddoppia i ministri invece che aumentare i fondi per scuola e università. Zero soldi per due poltrone: un capolavoro. Questo Governo prima va a casa e meglio è”.
Anche per i deputati di Fratelli d’Italia e responsabili di scuola e università di FdI, Ella Bucalo e Paola Frassinetti, “il premier Conte, aumenta le spese del suo governo nominando in sostituzione ben due ministri. L’esecutivo giallo-rosso dimostra di essere sempre più attaccato al ‘manuale Cencelli’, mentre la scuola italiana, purtroppo senza una guida autorevole, oramai fluttua alla deriva”.
“È inconcepibile, come in un periodo così delicato, dove servono fondi per ristrutturare e adeguare le scuole, dove sarebbe corretto aumentare gli stipendi ai docenti, ma anche onesto cominciare a stabilizzare migliaia di precari o regolarizzare i Dsga, per accontentare la sete di potere del M5S e del Pd si è arrivati a sdoppiare un Ministero. Meno male che questi due partiti parlano sempre di ridurre le spese della politica”
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, sostiene che in Italia oggi “c’è solo un governo immobile per le sue contraddizioni, unito solo dall’attaccamento alle poltrone. Come dimostra la scelta di sostituire il ministro Fioramonti con Azzolina e Manfredi. Invece di aumentare i fondi per scuola e ricerca, Conte ha fatto un miracolo alla rovescia: la moltiplicazione dei ministeri”.
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