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Azzolina fa l’occhiolino al PD: è il nostro naturale interlocutore

Il Movimento 5 Stelle è più vicino alle posizioni della Lega o del Partito Democratico? Negli ultimi due governi è stato alleato con entrambi, ma con quale dei due partiti ha maggiore sintonia? Probabilmente il Pd. A confermarlo è stata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: in un’intervista a La Stampa, la titolare del MI ha detto che il centrosinistra “è il nostro naturale interlocutore. Sui territori è più complicato, ma a livello nazionale la direzione deve essere quella di un dialogo serrato tra il Movimento e il Pd”.

Combattere la dispersione di alunni

Anche nella politica scolastica c’è una certa sintonia tra M5S e PD. Un tema molto caro al Partito democratico è, ad esempio, quello del reclutamento. Con la politica del merito e dei concorsi che ha prevalso per entrambi gli schieramenti alleati.

Un altro tema in comune è quello di volere vincere l’alto tasso di dispersione di alunni (in alcune provincie uno su tre), che non arrivano nemmeno al terzo superiore e quindi nemmeno alla maturità.

Con una crisi economica sempre più minacciosa, Azzolina ha detto che il pericolo “è quello di avere ragazzi costretti a lasciare la scuola per cercare lavoro”.

Per evitarlo “iniziamo valorizzando gli istituti tecnici e professionali, che in alcuni territori danno lavoro a oltre il 90 per cento degli studenti già dal primo anno dopo la scuola”.

Con i fondi Ue basta alle classi pollaio

Nella programmazione di spesa dei fondi europei del Next generation Ue, “il mio primo obiettivo sarà quello di combattere la dispersione scolastica”. Un obiettivo che non si concretizzerà sul breve, nemmeno nel prossimo anno scolastico: i fondi derivanti dal Recovery fund (oltre 200 miliardi in più anni), infatti, arriveranno probabilmente non prima della primavera del 2021.

Per alzare la qualità e l’attenzione ai singoli alunni, tra i provvedimenti che ha in mente Azzolina c’è quello di “archiviare definitivamente le classi pollaio” e “intervenire sugli edifici”.

L’attuale Governo durante il lockdown non è stato comunque a guardare: comprando computer e tablet per la didattica digitale “abbiamo usato un principio che favoriva le famiglie più disagiate. Stesso criterio dei libri di testo gratis a settembre”.

Alessandro Giuliani

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