Nella diatriba, mascherina sì, mascherina no agli esami di stato, e dopo l’intervento del ministro Patrizio Bianchi che ha dichiarato: “Sarà possibile abbassare la mascherina all’orale? Lo domandi al tuo presidente e lui ti dirà se poterlo fare (se c’è il giusto distanziamento)”, l’ex ministra Lucia Azzolina, nella sua pagina Facebook, esplode con un post più che polemico: “Prima Bianchi ha detto che “la mascherina non è una imposizione ma un atto di rispetto”. Quindi? Che significa? Si può togliere? Non si sa.
Poi, oggi, la perla definitiva: il ministro ha annunciato – udite, udite – che dovranno essere i ragazzi a chiedere di poter abbassare la mascherina, a quel punto il presidente della commissione d’esame valuterà e prenderà una decisione.
Io non ho più parole. Fare il ministro vuol dire assumersi la responsabilità di una decisione, non scaricarla sugli altri.
Oggi con il 99% delle attività libere dalle mascherine, la scuola deve essere l’unica a vivere questa confusione? Ma è mai possibile che un ragazzo possa andare ad un concerto con altre 20 mila persone, a cantare, ballare, abbracciarsi, senza mascherina per poi doverla indossare il giorno dopo all’esame? Ma che senso ha?”
Già, che senso ha? Eppure anche il Tar si è espresso per la mascherina in accordo al ministro della salute Speranza, mentre il resto del mondo dal 15 giugno può farne a meno.
Sicuramente tuttavia, il ministro Bianchi, poteva essere più preciso e non lasciare ai presidenti della commissione a sbrogliare la matassa, assumendosi responsabilità che sono di Bianchi.
Scrive ancora Azzolina: “Via la mascherina al cinema, a teatro, via anche per gli sport al chiuso. Al momento – fanno sapere – è in corso solo una “riflessione” per quanto riguarda l’uso delle mascherine sui trasporti. Bene, direte voi. Ma la scuola?? E gli esami di stato?? È possibile che neanche si ricordino di nominarli?”