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Azzolina: in caso di contagi i docenti proseguono le lezioni da casa

I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto da casa: “le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così”. A sottolinearlo è stata la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante un intervento a “Il caffè della domenica di Maria Latella” su Radio 24.

Dopo avere sottolineato che “avere più di 55 anni non significa essere fragile, bisogna avere patologie pregresse di un certo rilievo” e che “i numeri che si erano letti, 300 mila docenti non corrispondono al vero”, la titolare del MI ha detto anche che “abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe”.

“Dal 14” settembre, ha continuato Azzolina, “la partita della scuola diventa molto sanitaria. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza”.

Secondo la ministra dell’Istruzione “il primo giorno di scuola, il 14 settembre, sarà un giorno molto emozionante, da marzo le attività si erano interrotte. La temperatura si misura a casa per evitare che se ci fossero studenti malati o asintomatici possano diventare un pericolo per i compagni di avventura”.

Azzolina sostiene che bisogna “avere responsabilità da parte di tutti. Si devono evitare gli assembramenti fuori da scuola, si useranno tutti gli ingressi a disposizione”.

A questo scopo “distribuiremo – ha continuato ò 11 milioni di mascherine al giorno e gel. La mascherina va usata in situazioni di dinamicità, all’ingresso e in uscita, nei corridoi e se ci si muove in classe”.

2Se si è seduti e c’è il metro di distanza si può abbassare per tutelare la salute di tutti, è la nostra prima priorità”.

Resta, tuttavia, il problema di diverse classi che in attesa di banchi monoposto devono fare i conti con il distanziamento minimo di un metro non garantito, con la necessità quindi di tenere la mascherina per più ore consecutive anche in classe.

Alla conduttrice, che le chiedeva che scritta metterebbe sulla propria mascherina, la ministra ha risposto sorridendo “Sono stata docente, metterei ‘I love school’, va bene”.

Alessandro Giuliani

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