Question Time in Parlamento oggi, 13 gennaio, con l’intervento della ministra dell’istruzione Lucia Azzolina e la ministra dell’interno Luciana Lamorgese. Uno dei quesiti a cui ha risposto Azzolina è relativo ai disagi causati dal prolungamento della Dad.
La ministra ha parlato di preoccupazione per il fenomeno dei NEET e per il tasso di dispersione scolastica. Da qui la battaglia per il rientro a scuola in presenza il prima possibile. Sul tema della riduzione del gap formativo, Azzolina spiega come nel decreto “ristori” sono stati previsti ulteriori 85 milioni di euro per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale con la dotazione di oltre 200mila dispositivi digitali e oltre 100mila connessioni. In più, per recuperare gli apprendimenti in presenza, la ministra chiederà corsi di consolidamento per realizzare, per le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione, iniziative di integrazione, recupero e sostegno degli apprendimenti.
Ci sono poi le risorse previste dal Next Generation EU che riguardano il potenziamento delle competenze e il diritto allo studio che ammontano a 16 miliardi di euro.
La risposta integrale della Ministra
Onorevole Cimino,
già prima della pandemia destava preoccupazione il tasso di dispersione scolastica nel nostro Paese. Oggi aumentano i segnali di allarme sociale collegati alla crisi che stiamo vivendo, mi riferisco al fenomeno dei NEET e dell’analfabetismo funzionale.
Anche per questo mi batto per il rientro a scuola in presenza il prima possibile: senza scuola non c’è crescita; si accentua sempre più l’abbandono scolastico; aumentano le forme di disuguaglianza e di divario che, invece, è nostro preciso dovere contrastare.
Consapevoli di ciò, per tutta l’emergenza abbiamo investito risorse per garantire il diritto all’istruzione delle nostre studentesse e dei nostri studenti, per il digitale e per la formazione degli insegnanti al fine di ridurre gap formativi e i disagi derivanti dall’emergenza epidemiologica. Abbiamo mobilitato, in un anno, oltre 7 miliardi per la scuola.
Richiamo solo le misure più recenti:
- nel decreto “ristori” sono stati previsti ulteriori 85 milioni di euro per l’innovazione digitale e la didattica laboratoriale. Queste risorse stanno consentendo di dotare studentesse e studenti che ne hanno bisogno di oltre 200mila dispositivi digitali e oltre 100mila connessioni.
- il decreto ha previsto anche uno specifico fondo di oltre 5 milioni per attività didattiche extracurricolari finalizzate proprio al recupero di gap formativi.
Il mio impegno, tuttavia, non si ferma: chiederò sin da subito risorse ulteriori per programmare e realizzare specifiche iniziative dirette al contrasto della dispersione scolastica generata anche dall’emergenza epidemiologica; per erogare, per le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione, corsi di consolidamento e recupero degli apprendimenti in presenza, per realizzare, per le istituzioni scolastiche del secondo ciclo di istruzione, iniziative di integrazione, recupero e sostegno degli apprendimenti, finalizzate alla riduzione del gap formativo derivante dal prolungato ricorso all’attività didattica a distanza.
È mia intenzione inoltre potenziare i servizi professionali, già in atto, per il supporto e l’assistenza psicologica, da rivolgere in particolar modo a studentesse e studenti, oltre che al personale scolastico, in relazione alla prevenzione e al trattamento dei disagi e delle conseguenze derivanti dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Evidenzio, ancora, che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vede l’istruzione tra le sue fondamentali missioni: il contrasto alla dispersione e all’abbandono scolastico rappresenta uno degli obiettivi principali contenuti nella missione 4 “Istruzione e ricerca”. Ammontano a oltre 16 miliardi di euro le risorse previste complessivamente dal “Next Generation EU” dedicate al potenziamento delle competenze e al diritto allo studio, che insieme ai Fondi SIE/PON e alla programmazione di bilancio 2021-2026 supereranno i 20 miliardi di euro.
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