Paola Guarnieri intervista la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina su Radio Rai 1 e fa una cronistoria dei fatti scolastici dell’ultimo mese che arriva al 23 dicembre, quando si firmò l’accordo all’unanimità tra Ministero dell’Istruzione e regioni. L’intesa avrebbe dovuto mandare in presenza non il 75% ma il 50% degli studenti delle superiori, con impegno a fare i tamponi in caso di contagi in classe, ma la maggior parte delle regioni si sfila e chiude le scuole. Di fatto oggi tornano in presenza solo le scuole superiori della Toscana, dell’Abruzzo e della Valle d’Aosta, oltre alle scuole di Trento e Bolzano che già avevano aperto le porte il 7 gennaio.
La Ministra Azzolina appare stanca e si rammarica delle argomentazioni del mese scorso a favore della non riapertura del 9 dicembre: “Non ne vale la pena, di aprire sotto Natale, dicevano,” afferma la Ministra riferendosi ai Governatori di regione, “come se il non ne vale la pena per la scuola è un’argomentazione reale.”
E aggiunge la Ministra: “Nella scuola lacerazioni che forse solo il tempo potrà rimarginare.”
E fa riferimento all’immane lavoro dei Dirigenti Scolastici nel mese di dicembre, al lavoro dei prefetti, agli autobus messi a disposizione delle scuole. “Ci sono regioni che hanno lavorato molto bene come la Toscana,” ci rammenta. “Ma il lavoro sulla scuola sembra la tela di Penelope che oggi si fa e dopo si disfa.”
E sui ragazzi osserva con amarezza: “Se alla loro età mi avessero tolto la scuola forse oggi non sarei qui a parlare con voi.”
“Gli studenti hanno bisogno di sfogare la loro socialità, tanto vale che lo facciano in un ambiente controllato come la scuola. Io ho voluto la DaD a marzo scorso, ma la DaD può servire per qualche mese. I ragazzi stanno vivendo un black-out della socialità, sono arrabbiati, disorientati, soffrono di sbalzi d’umore. E da Ministra mi preoccupa molto il deflagrare della dispersione scolastica.”
Che cos’è rientrare in sicurezza? le chiede la giornalista.
“Il rischio zero non esiste, ma gli studi ci confermano che il rischio in classe è molto basso. Il sindaco Nardella, ad esempio, ha fatto uno screening e su 3200 studenti forse erano in 3 positivi.”
Se lo slittamento al primo febbraio dovesse andare avanti, cosa farà?
“Le scuole sono pronte per ripartire ma sono le regioni che hanno facoltà di riaprire o chiudere. Sbagliato non trattare la scuola come si fa con le attività produttive. Si fa l’errore di pensare che la scuola non produca incassi. Ma i costi sono lo stesso altissimi. Il messaggio deturpante per cui nelle zone gialle è tutto aperto tranne le scuole lascia ferite laceranti.”
E aggiunge: “A maggio 2020 i medici mi scrivevano per tenere la scuola chiusa. Oggi i medici chiedono di riaprire la scuola.”
Il concorso straordinario riprenderà?
“Il 75% delle prove è stato svolto, adesso il MI ha pianificato gli aspetti informatici che consentiranno ai commissari di iniziare a correggere le prove di chi le ha svolte e al più presto, quando l’epidemia lo consentirà, riprenderemo con le altre prove, mancano solo 4 giorni.”
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