La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina intervenendo a Torino al convegno “Passa la palla” organizzato in occasione della Giornata contro il bullismo, ha detto: «Anch’io sono stata vittima di attacchi violenti, di un linguaggio d’odio che mai avrei immaginato di dover subire. So benissimo di cosa parliamo. Sul bullismo e sul cyberbullismo c’è un’emergenza educativa. Quando si parla di bullismo, il presupposto è che la formazione, che si fa a scuola, deve essere rivolta anche alle famiglie e al personale scolastico».
«I ragazzi sono sempre più sui social e in quegli spazi, dove le identità si falsificano, il pericolo di aggressioni è sempre in agguato. Non si può parlare di bravate perché, a causa di quelle che vengono definite bravate, alcuni giovani si sono tolti la vita, altri non escono più di casa. E questo non deve più succedere, non si puo’ rimanere indifferenti».
Bisogna quindi, secondo Azzolina, «fare squadra contro il linguaggio dell’odio, contro ogni forma di discriminazione», senza lesinare però un attacco anche alla politica: «In politica ci sono tanti bulletti che usano i social come non dovrebbero e per qualche like in più sono disposti a buttare in pasto ai peggiori haters parole di odio». E ancora: «I giovani – ha sottolineato Azzolina- hanno bisogno i esempi, e la politica spesso non ne dà».
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