Meno sei giorni per il rientro a scuola della maggior parte degli alunni italiani. Intanto ieri, il 7 settembre, l’Alto Adige è ritornato in classe, così in altre località, altre province, altre scuole. Ma i riflettori restano tutti puntati sul 14 settembre, anche in Senato.
La Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, in audizione alla Commissione Senato, esprime tutto il suo rammarico per una questione scuola vissuta dalle parti politiche come una campagna elettorale, il terreno su cui raccogliere voti e simpatie. Ma la scuola non è un terreno di gioco e la fatidica data del 14 settembre non segna un derby calcistico, ma una sfida molto più ambiziosa. La scuola è il pilastro della democrazia, da preservare e innovare.
“La scuola ora chiede collaborazione, per il presente e per il futuro. Il 14 settembre non si gioca una partita tra opposte fazioni; non è un duello per dimostrare che la maggioranza di questo Parlamento e il Governo a cui essa dà fiducia siano peggio o meglio di quelli di altre democrazie. La scuola ha già riaperto le porte il primo settembre e non può essere terreno di scontro e campagna elettorale, soprattutto in questa fase. La scuola è uno dei pilastri del sistema democratico, è il pilastro. Abbiamo tutti il dovere di preservarla e di innovarla, per il bene del Paese”.
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