Interrogazione parlamentare presentata dal deputato del Movimento Cinque Stelle, Lucia Azzolina.
Per Azzolina “si deve procedere a destinare la metà dei posti liberati dall’accoglimento delle domande per Quota 100 al personale ATA e al personale docente per nuove immissioni in ruolo a tempo indeterminato anche successivamente al 1° settembre 2019, attribuendoli prioritariamente al personale precario ex. articolo 399 T.U. 297/1994. Se non si operasse in tal modo i posti andrebbero a supplenza, invece sarebbe opportuno assumere docenti e personale ATA”.
Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
— Per sapere – premesso che: l’articolo 14 del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, disciplina l’accesso al trattamento di pensione anticipata detto «quota 100», consistente nell’uscita anticipata dal lavoro con 62 anni di età e 38 anni di contributi; tra le circa 142 mila domande presentate al 3 giugno 2019 all’Inps per «quota 100», nel settore pubblico un buon numero – 27 mila – risulta pervenuto dal mondo della scuola, secondo quanto riportato dal Sole24ore il 13 giugno 2019;
tutte le domande sono state presentate entro la scadenza del 28 febbraio e i richiedenti, che ne hanno diritto, potranno così ottenere l’uscita a partire dal 1° settembre 2019, in coincidenza con l’avvio del nuovo anno scolastico;
all’interno delle 27mila richieste provenienti dal mondo della scuola, 22.197 riguardano il personale docente; il fenomeno delle supplenze ha raggiunto un nuovo record negativo durante l’anno scolastico appena concluso ed è evidente che i numeri saranno ancora più significativi, all’inizio del prossimo anno scolastico, poiché alle supplenze dell’anno scolastico appena concluso, si aggiungeranno le domande di pensionamento – 19.853 con i requisiti ordinari e 22.197 per effetto di quota 100 e altri provvedimenti di legge;
dal momento che, come dichiarato dall’Inps, le domande per quota 100 verranno tutte certificate entro il 31 agosto, si rischia che tutti i posti che si libereranno per effetto delle domande di pensionamento siano destinati a nuove nomine a tempo determinato;
in data 26 giugno 2019 il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha dichiarato che, grazie ad un lavoro di squadra Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca-Inps già il 79,77 per cento delle pratiche relative alle domande di pensionamento con Quota 100 risulta lavorato.
Il Ministro Bussetti ha dichiarato: «L’obiettivo finale è quello di consentire a coloro che nella scuola hanno diritto alla pensione di poterne usufruire da settembre, senza soluzione di continuità con lo stipendio. Anche a quelli che hanno presentato domanda nell’ambito della finestra che si è aperta a seguito dell’introduzione di “quota 100” e dell’Opzione donna»;
la fase C del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107 del 2015 si era tuttavia svolta nel novembre 2015 e le cattedre assegnate a tempo indeterminato erano risultate 47.465;
esiste dunque questo precedente che legittima le immissioni in ruolo anche dopo il 31 agosto;
Absit iniuria verbis, l’amministrazione scolastica non è stata estranea negli anni a tale modo di operare, perché l’urgenza non ha mai rappresentato l’eccezione; cum grano salis è dunque auspicabile che una parte dei posti liberati dall’accoglimento delle domande di pensionamento entro il 31 agosto possa essere utilizzata al 50 per cento per le immissioni in ruolo a tempo indeterminato dell’anno scolastico 2019/20 e al 50 per cento per le operazioni di mobilità;
se così non fosse si dovrebbero attribuire nuove supplenze al 31 agosto su quei posti, con un aggravio del cosiddetto fenomeno della «supplentite»
–: se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e se intenda adottare iniziative per raggiungere non solo l’obiettivo finale, come ha dichiarato il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di consentire il pensionamento dei docenti, ma anche quello che l’interrogante auspica, cioè l’assunzione del personale della scuola; anche alla luce delle suddette precedenti operazioni di immissioni in ruolo già effettuate dopo il 1° settembre, se intenda adottare iniziative per procedere a destinare la metà dei posti liberati dall’accoglimento delle domande per «quota 100» del personale docente a nuove immissioni in ruolo a tempo indeterminato, anche successivamente al 1° settembre 2019
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