La ricetta della ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina per ridurre le classi pollaio e quella del ministro Patrizio Bianchi sembrano sovrapporsi, secondo quanto riportato sui profili social della deputata, in riferimento alle linee programmatiche su cui il Ministro ha riferito ieri 4 maggio a Camera e Senato.
Per l’esattezza, la deputata a 5 Stelle fa riferimento all’enumerazione che il Ministro Bianchi effettua circa l’evoluzione della popolazione scolastica nei prossimi dieci anni.
Secondo le stime Istat – spiega il Ministro Bianchi – la popolazione studentesca dovrebbe ridursi in dieci anni di circa 1,4 milioni di unità. Sulla base di questa riduzione, lasciare invariati gli organici docenti comporterebbe, nel tempo, un migliore rapporto alunni-docenti e classi meno affollate.
Un’idea che Lucia Azzolina attribuisce al Governo Conte 2, durante la progettazione e la scrittura del Pnrr (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) in vista del Recovery Fund, progettazione che il Governo Draghi avrebbe mantenuto tale e quale nel capitolo Istruzione, precisa la portavoce dei 5S alla Camera.
Ecco cosa riferisce la ex ministra nel brano postato sui social e approfondito sulla testata Huffington Post: “Dopo una lunga interlocuzione politica, ero riuscita a impedire, sia per il 2020/2021 che per il 2021/2022, il taglio di circa 32.000 unità di docenti.”
E spiega: “Dinanzi a questo quadro, l’idea: mantenere la consistenza della dotazione organica del personale docente costante a partire dal corrente anno scolastico 2020/2021. Ciò, unitamente al consistente calo demografico, comporterebbe una variazione positiva del rapporto alunni/docente.“
“A parità di organico, varierebbe di conseguenza il rapporto alunni/docenti, che dal 2026/2027 si ridurrebbe al di sotto del valore precedente all’entrata in vigore dei disastrosi tagli del 2008 e precisamente a 10,94.”
“Tale miglioramento del rapporto alunni/docenti consente, unitamente ad un investimento in termini di edilizia scolastica, di ridurre il numero medio di alunni per classe, fino a renderlo pari, nel 2027/2028, a 18,9 alunni per classe. Si tratta – precisa – di miglioramenti, ottenuti a organico costante e quindi senza ulteriori costi per lo Stato, che si tradurranno in classi meno affollate e in un conseguente incremento della qualità della didattica.”
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