«Mi piacerebbe avere e sto lavorando per avere tutti i docenti in cattedra a settembre»: lo afferma la ministra Lucia Azzolina, in vista del ritorno in classe dopo l’estate, nel corso di una intervista col Sole 24 Ore.
Tuttavia, dopo lo slittamento del concorso, precisa la ministra, non si correrebbe nemmeno il rischio di avere un numero spropositato di supplenze che sarebbero in ogni caso meno dei paventati 200mila.
A settembre uno strumento in più, la call veloce
Infatti, per Azzolina a settembre ci sarà uno strumento in più per fronteggiare il boom di supplenze: la «call veloce», che «ci permetterà di distribuire a livello nazionale le immissioni in ruolo rimaste vacanti».
In pratica, i precari (abilitati) iscritti alle graduatorie a esaurimento (Gae) e i vincitori dei precedenti concorsi potranno fare domanda in un’altra regione e accedere a una cattedra altrimenti destinata a restare deserta.
Nuovi compiti agli Ust
E poi aggiunge che «l’anno scorso 10mila assunzioni sul sostegno non si sono realizzate perché mancavano gli aventi diritto nelle regioni in cui erano necessari». Infatti saranno gli Uffici scolastici territoriali a indicare quante e quali immissioni in ruolo non sono andate a buon fine e tutti gli interessati, entro 5 giorni, potranno indicare la regione e le province prescelte. Dopodiché saranno gli stessi Usr a pubblicare, entro il 10 settembre (ma quest’anno si potrà derogare causa emergenza sanitaria in atto), i risultati della call.
A questo strumento, che dovrebbe contenere il numero complessivo degli incarichi a tempo determinato, se ne aggiunge un altro che nelle intenzioni della ministra agirà invece sui tempi rendendo «il sistema più celere e più razionale».
Graduatorie provinciali e digitali
Ma Azzolina, ricorda pure, nel suo intervento al Sole 24 Ore, che grazie a un altro emendamento al Dl Scuola, «le graduatorie che erano di istituto e cartacee diventano provinciali e digitali. Un’innovazione che riguarda un milione di persone». A gestirle non saranno più i presidi ma gli Usr.
Domande su tutte le scuole della provincia
Con due cambiamenti rilevanti: ogni precario potrà concorrere non solo sulle 10 o 20 scuole indicate (un limite che resterà invece in vita per le supplenze brevi) ma su tutte quelle della provincia; l’intera procedura avverrà per via telematica, con una innovazione che sembra importante: «Quando sono arrivata tutte le procedure, tranne la mobilità, erano cartacee», precisa infatti la ministra.