La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina cambia strategia: ha deciso di passare al contrattacco. Anche con i sindacati e sulla querelle a distanza con l’ex premier Matteo Salvini.
Il 17 luglio, nel giorno della conferenza stampa durante la quale i sindacati maggiori hanno espresso le loro forti preoccupazioni sul rientro regolare in classe dopo l’estate, la responsabile del dicastero di Viale Trastevere ha assicurato – a colloquio con l’Huffington post – che “la scuola riaprirà regolarmente il 14 settembre ed escludo nuovi lockdown”.
“Dai sindacati mi aspetto collaborazione (quella che però i sindacati dicono di non avere dalla ministra ndr). Noi per settembre saremo pronti, ma ognuno deve fare la propria parte. Non si può sempre dire no a tutto, ad ogni tentativo di innovazione, serve coraggio”.
Di sé stessa, Lucia Azzolina dice: “Sono donna, sono un ministro Cinque stelle, sono giovane, c’è l’idea che noi M5s siamo incompetenti, anche se io ho due lauree, l’abilitazione all’insegnamento, specializzazioni. Adesso, anche basta”.
“In realtà – ha continuato – , la scuola viene usata per prendere consenso elettorale e se restiamo così non cambierà mai nulla. E invece è una cosa serissima”.
Sempre all’Huffingtonpost, la ministra dice che “nel decreto Rilancio c’è un’enorme novità sfuggita quasi a tutti: sulle classi più numerose possiamo iniziare, compatibilmente con gli spazi, a derogare. Non possiamo eliminare le classi pollaio in un mese e mezzo, ma è l’inizio di un processo. Quando arriveranno i soldi del Recovery Fund li utilizzeremo anche per questo obiettivo: edilizia scolastica, meno alunni per classe e innovazione didattica, come ci chiedono gli studenti”.
“In Cdm – prosegue – avevo chiesto un miliardo in più sulla scuola, che arriverà. Il Mef non può avere dei dubbi: i soldi alla scuola servono, servono le assunzioni. Servono per dare stabilità ai vincitori di concorso, agli studenti, alle famiglie. La scuola non è una spesa, ma un investimento per il futuro del Paese. Deve essere chiaro a tutti”.
Su Salvini, la ministra dice: “Capisco che Salvini appartiene a quel centrodestra che diceva, “con la cultura non si mangia”, quindi probabilmente non ama né i musei, né i teatri, né i cinema. Per me rappresentano luoghi di cultura. Sono pronta ad un confronto televisivo con Salvini sulla scuola”.
E ancora: “Salvini ha detto anche che non si sa quando ricomincia la scuola, si rende conto? Quante volte lo dobbiamo dire che il 14 settembre la scuola ricomincia per tutti e che dal primo settembre partono i recuperi”.
L’ultima “bordata” dell’ex vice-premier leghista era arrivata solo ieri, quando parlando della titolare del MI aveva detto: ““L’unica cosa che il ministro Azzolina ha ribadito – prosegue il leghista – è che probabilmente ub milione di bambini non avranno un posto in classe. Ma non sei normale. Se pensi di spargere un milione di bambini tra cinema, teatri e musei, dimettiti“.
Salvini aveva dato anche un “consiglio” alla ministra dell’Istruzione, ovvero quello di andare a “sbirciare” dagli altri Paesi europei: “Io copierei. Come in classe: se hai il compagno più bravo in latino, magari darei una sbirciata a lui…Se il ministro Azzolina non ci arriva, chiami il ministro francese, tedesco o svizzero e copi…”.
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