L’ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina scrive un libro. E non poteva non essere centrato sulla scuola. Il titolo è: “La vita insegna”. Sottotitolo: “Dalla Sicilia al Ministero, il viaggio di una donna che alla scuola deve tutto“.
La grillina ne parla con un post su facebook spiegando che è il suo “personale atto d’amore verso la scuola”.
Nel testo, l’ex ministra spiega cosa l’Istruzione ha significato nel suo passato, ma anche come “la immagino nel futuro, per essere finalmente al centro delle priorità di questo Paese”, sottolinea la stessa deputata.
Il durissimo periodo del lockdown generale
Il libro arriverà in tutte le librerie 18 novembre: “Ho provato con onestà – dice l’ex numero uno del dicastero dell’Istruzione – a raccontare quello che è stato il governo della scuola durante il primo, durissimo, anno di pandemia”. Quello del lockdown totale, che ha chiuso gli istituti scolastici per tre mesi, obbligando otto milioni di alunni e quasi un milione mezzo di docenti a rifugiarsi nella DaD.
È stato un anno dalle difficoltà enormi per la scuola, gli studenti, gli insegnanti: con la giovane ministra alle prese con problematiche e scelte complicate con cui nessun ministro dell’Istruzione aveva avuto nemmeno lontanamente a che fare in passato.
Nel libro, continua Azzolina, si descrivono quindi “i ragazzi, il personale scolastico, le mascherine in classe, le polemiche politiche e i retroscena delle decisioni più importanti” prese tra il marzo del 2020 e le prime settimane del 2021, quando è caduto il Governo Conte bis per fare spazio a quello capitanato dall’attuale premier Mario Draghi.
“Le difficoltà di essere donna in politica”
C’è anche un riferimento sulla oggettiva “difficoltà di essere donna in politica”. Una condizione, quest’ultima, legata anche ai tanti episodi di vessazione e di insulti sessisti di cui la donna siracusana è stata oggetto. Tanto da indurre le istituzioni ad assegnargli la “scorta” per garantirgli la protezione che lo Stato è tenuta ad assegnare alle persone esposte.
Azzolina spiega anche che per la stesura del libro si sente di “ringraziare tante persone”, poi però specifica che il suo “primo pensiero non può che andare alla senatrice Liliana Segre che ha scelto di” dedicargli “la prefazione” del testo edito da Baldini + Castoldi.