La Ministra dell’Istruzione Azzolina, probabilmente contrariata dalle polemiche che stanno scaturendo sul il rientro a scuola e delle posizioni assunte dalle Regioni del nord che hanno deciso la riapertura al 1° febbraio, in una nota ha dichiarato: “Diamo un messaggio di chiarezza a tutti. Il 7 gennaio si torna a scuola: ritornano gli studenti del primo ciclo, gli stessi che hanno frequentato in presenza prima delle vacanze. L’11 di gennaio potranno rientrare le scuole superiori a partire dal 50%”.
“Si è deciso l’11 gennaio per verificare i dati sul monitoraggio regionale di venerdì. Le regioni hanno la possibilità di cambiare data di ritorno. Ne hanno competenza. Però se si chiude la scuola si deve chiudere allora anche il resto. Ci sono regioni che stanno meglio e li deve restare aperta. Parliamo del futuro dei nostri studenti”.
“Una mancata scuola in presenza favorisce problemi. La Didattica a distanza stanno facendo il possibile ma la scuola in presenza è altro. Non è solo apprendimento”.
E poi conclude: “La scuola in presenza per le superiori dall’11 gennaio è fondamentale anche per questo motivo. La pandemia non può sottrare un pezzo di futuro“.
Una domanda arrivata alla nostra redazione, ci impone di fare un chiarimento importante sul 30%…
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