Intervistata dal portale Skuola.net, l’ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina ha affrontato vari temi inerenti la scuola.
“E’ normale che ci sia rimasta un po’ male all’inizio, però con il senno del poi posso dire che non credo che per me sarebbe stato bene stare all’interno di questo governo. Non avrei mai potuto accettare ad esempio che le scuole dovevano chiudere tutte, anche nelle zone rosse. Non avrei capito quella decisione che non era sorretta da dati scientifici. All’inizio mi mancava il rapporto con gli studenti, con i colleghi, con i dirigenti scolastici, che era la parte più bella dell’essere ministro. Oggi lo faccio lo stesso e con una leggerezza diversa, senza alcune responsabilità”.
“Sono soddisfatta di aver riportato l’istruzione al centro del dibattito del Paese. Dibattito spesso più distruttivo che costruttivo. Si è investito sulla scuola, 10 miliardi, tantissimi, siamo tornati ai livelli del 2010-2011, mentre negli anni erano stati fatti tagli. E aver rimesso soprattutto gli studenti al centro“.
“Il concorso ordinario non è ancora stato bandito e io spero che il ministro Bianchi lo bandisca quanto prima perchè ci sono 430mila giovani che hanno fatto domanda, di cui 200mila sono under 30, quindi sarebbe l’occasione per abbassare l’età media degli insegnanti. Tutte le scelte che abbiamo fatto sono state molto ponderate, ad esempio gli esami di stato dell’anno scorso. Abbiamo seguito delle proposte, ci siamo sempre confrontati con tutti. Un voto che darei al mio mandato? Difficile dirlo, ma più che sufficiente”.
“La priorità resta sempre una, nel 2018 venivo sbeffeggiata, e riguarda il numero di alunni per classe. Dicevo che il massimo dovrebbe essere 22. Da ministra ci ho lavorato con un piano di 5 anni, se il ministro Bianchi proseguirà, si potrà arrivare a ridurre”.