Attualità

Azzolina sul Ddl Zan: estendere i diritti non è una minaccia per nessuno, questo insegnavo a scuola

Milano si è colorata di arcobaleno, all’Arco della Pace, grazie a migliaia di bandiere, fiori, ghirlande, nastri, mascherine e volti dipinti, per l’evento conclusivo della Pride Week, a cui hanno partecipato anche il sindaco Giuseppe Sala e Alessandro Zan, primo firmatario della legge contro l’omotransfobia, ma anche la ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che sul proprio profilo social dichiara: “Ho deciso di essere su quel palco perché credo in una società in cui ci si senta liberi di essere e di apparire per quello che si è, non per quello che decidono gli altri”.

E ancora: “Qualcuno ha paura di giornate come quella di ieri, perché? Come si può aver paura di promuovere il rispetto e l’inclusione? Estendere i diritti non può essere una minaccia per nessuno. Questo insegnavo ai miei studenti a scuola, questo è stato il messaggio che ho provato a dare anche da Ministra. Questo uno dei motivi che mi ha spinto ieri ad essere presente nella bellissima e coloratissima Milano. Tutti abbiamo diritto alla libertà, la nostra libertà è l’inizio della felicità”.

Il Pride quest’anno, ancora più che in passato, riveste un significato politico: riaffermare che sul Ddl Zan non si arretra e non verrà accettato alcun compromesso. “Lo vogliamo così come è,” rivendicano gli organizzatori della manifestazione.

Il deputato del Pd Alessandro Zan: “L’Italia deve decidere da che parte stare, il problema con Salvini non è personale, è politico. Salvini – ha spiegato il primo firmatario del Ddl che porta il suo nome – appoggia un leader come Orban, dice di aver letto la legge ungherese e di non averci trovato nulla di strano. Come possiamo noi sederci a un tavolo di trattativa con chi, come Salvini e Meloni, sostiene quei paesi che stanno facendo delle leggi discriminatorie?”
Il relatore del provvedimento contro i crimini d’odio, in compenso, ha l’appoggio della sottosegretaria all’Istruzione Floridia (e del mondo dell’arte, partire dall’influencer Fedez), come abbiamo riferito in precedenza. Una tematica, insomma, quella dell’educazione contro l’omotransfobia, che potrebbe entrare di diritto nel mondo della scuola.

Carla Virzì

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