“Sulla scuola non bisogna arretrare,” lo afferma la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel question time della Camera, rispondendo a un’interrogazione parlamentare che le chiedeva conto delle iniziative volte a riaprire in sicurezza gli istituti scolastici o ad implementare la didattica a distanza in modo da evitare divari formativi tra gli studenti (Rospi – Misto-Pp-Ap-Psi).
E in effetti, passi indietro rispetto alle proprie posizioni di partenza la Ministra ne ha fatti ben pochi, come abbiamo imparato a osservare.
“Arretrare sulla scuola significa rinunciare ad un pezzo significativo del nostro avvenire. Come Governo non lo abbiamo fatto nei mesi scorsi e non lo faremo neanche adesso, perché se verrà meno l’apporto di giovani preparati, il nostro Paese rischierà una perdita di sviluppo umano ed economico incalcolabile.”
On.le Rospi,
grazie agli investimenti stanziati per la ripartenza di settembre, le nostre scuole si sono organizzate in modo da limitare sensibilmente i rischi sanitari e garantire ambienti controllati e regolamentati. Lo confermano le analisi e le ricerche sui contagi finora prodotte delle autorità scientifiche, relative al primo periodo dell’anno scolastico.
Circa cinque milioni di alunne ed alunni, appartenenti al primo ciclo di istruzione, sono potuti tornare stabilmente in presenza.
Tutto il Governo, con l’approvazione, insieme alle Regioni e agli Enti locali, del cosiddetto “Piano scuola”, nel giugno 2020, ha lavorato alacremente per il rientro a scuola in sicurezza, regolamentando e investendo ingenti risorse anche sulla didattica digitale integrata.
Allo stesso modo, nelle scorse settimane, grazie al prezioso contributo dei tavoli prefettizi e al contributo fattivo e operoso di tutto il personale della scuola, sono state delineati, territorio per territorio, piani operativi per il ritorno in classe delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche di secondo grado.
Anche quest’attività è stata frutto di un’Intesa, adottata all’unanimità con Regioni ed Enti locali il 23 dicembre 2020.
Nel rispetto delle competenze di tutti gli attori istituzionali coinvolti, il Ministero dell’istruzione, nel continuare a mantenere gli impegni già presi, non smetterà di fare la propria parte, adottando ogni intervento necessario, per prevenire e contrastare i disagi provocati dall’emergenza che stiamo vivendo, supportando le nostre studentesse e i nostri studenti, oltre che tutto il personale della scuola.
Arretrare sulla scuola significa rinunciare ad un pezzo significativo del nostro avvenire. Le misure che ho brevemente richiamato testimoniano che come Governo non lo abbiamo fatto nei mesi scorsi e non lo faremo neanche adesso, perché se verrà meno l’apporto di giovani preparati, il nostro Paese rischierà una perdita di sviluppo umano ed economico incalcolabile.
L’emergenza sanitaria impone, indubbiamente, di agire con proporzionalità, con adeguatezza e responsabilità. La scuola appartiene a tutti e dalla scuola passa il futuro dell’Italia.
Dobbiamo, ciascuno degli attori coinvolti, operare uniti, ricordandoci sempre del peso specifico che la scuola ha nel percorso dei nostri ragazzi.
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