Ieri, 16 febbraio, il passaggio di consegne tra ministri dell’istruzione. Lucia Azzolina lascia la carica dopo oltre un anno a Patrizio Bianchi. E durante l’intervista a “La Repubblica” scende qualche lacrima di commozione. La ex ministra ha fatto il punto sul suo mandato, con qualche auspicio per il successore:
“Nessuno è tecnico fino in fondo, è stato per anni assessore in una giunta pd. Mi auguro che finisca una guerra politica fatta sulla pelle degli studenti”
“Credo sarebbe opportuno fornire agli insegnanti mascherine Ffp2 – spiega Azzolina – il lavoro sulla sicurezza nelle scuole è stato fatto: distanza, igienizzanti, 40mila aule in più, 70mila docenti e Ata in più, alcune classi sdoppiate. Questo permetterà di affrontare anche le varianti. Il monitoraggio? Compete alle autorità sanitarie, il nostro è stato un lavoro in più. Li abbiamo interrotti per due settimane per modificare il questionario. Tutti i dati, che continuano a essere raccolti, sono trasmessi all’Istituto superiore di sanità. Mi auguro non ci siano più divisioni territoriali sul Covid”.
“A giugno il Comitato tecnico scientifico mi ha detto che se intendevo riaprire le scuole a settembre, serviva il metro di distanza – dichiara la ex ministra – in Europa esistono i monoposto tradizionali e le sedute innovative, i cosiddetti “banchi a rotelle. Sono stati i presidi a scegliere di quali avvalersi: abbiamo consegnato 400mila sedute innovative e 2 milioni di monoposto. Un investimento strutturale, che resterà. Ma che nella becera propaganda politica di chi non conosce la scuola è diventato altro. Ma è stato fatto tanto altro come aule, patti con i territori”.
Sugli esami di Stato, tema caldo in questi giorni, Lucia Azzolina svela: “Ho fermato l’ordinanza per senso di responsabilità istituzionale. Tutti volevano, come l’anno scorso, un esame orale con commissione interna. A cui avevo aggiunto che i ragazzi potessero preparare un progetto su come hanno vissuto quest’anno difficile”.
Infine alcuni pensieri su ciò che è avvenuto nelle sedi politiche: “Ho dato il mio contributo, non mi sono risparmiata, ho lavorato per gli studenti e per le studentesse e adesso torno in Parlamento, che sarà centrale. Sono stata circondata da una grandissima comunità scolastica che mi ha permesso di andare avanti. Voterò la fiducia a Draghi, Il M5S deve rinascere con una nuova guida e Conte può darci una mano”.
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