Il nuovo Dpcm dispone l’adozione della didattica a distanza al 100% per le scuole superiori su tutto il territorio nazionale e per le zone rosse anche per gli studenti di seconda e terza media. Ma la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, non si arrende e già spera di poter riportare tutti gli studenti della scuola italiana in classe. Solo che, ovviamente, allo stato attuale non c’è modo di sapere quando ciò avverrà.
“Sarò sollevata solo quando i miei studenti saranno tutti in classe”
La titolare di Viale Trastevere ha dovuto accettare il nuovo scenario: nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, Azzolina ha spiegato: “La situazione in tutta Europa è seria, le decisioni che abbiamo preso sono state difficili: persino lasciare le primarie e le secondarie di primo grado aperte nelle zone rosse non è stato semplice. C’era una cosa che ci stava a cuore: tutelare gli studenti più deboli. Ma per quanto mi riguarda potrò sentirmi sollevata soltanto quando tutti i miei studenti potranno tornare in classe“.
E’ chiaro che allo stato attuale, il 4 dicembre, giorno in cui non sarà più in vigore il Dpcm del 3 novembre, non possiamo sapere cosa accadrà, anche per la scuola. Ecco perché Lucia Azzolina spiega, a proposito di una riapertura della scuola: “non faccio pronostici, lavoro per limitare i disagi“.
Azzolina spiega anche perchè nelle zone rosse la Dad è esclusa per gli studenti di prima media: “Abbiamo pensato di garantire i bambini che hanno cominciato la nuova scuola, che sono passati dalla maestra ai professori. Tenere aperte le scuole nelle zone rosse è stato un risultato notevole” ha detto la Ministra che spiega inoltre, a proposito degli studenti di scuola secondaria di primo grado che faranno didattica a distanza: “nelle linee guida per la Dad abbiamo scritto che devono fare almeno tre ore al giorno in modalità sincrona“.
Dpcm scuola, le misure regione per regione