Mappare in modo più puntuale il fenomeno della devianza minorile nel territorio e rafforzare la collaborazione tra istituzioni, associazioni e famiglie.
Questo il messaggio lanciato dal seminario “Il fenomeno baby gang: cause e soluzioni” organizzato a Villa Umbra con oltre 100 iscritti, e rivolto in particolare ai docenti delle Scuole di ogni ordine e grado, agli assistenti sociali ed avvocati.
E’ stato promosso dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Umbria, dalla Regione Umbria, dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, da Cammino – Camera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni, e dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi). Obiettivo dell’iniziativa: favorire la diffusione di una cultura sempre più attenta ai bisogni e ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Il fenomeno ci allarma e ci preoccupa molto – è stato detto – alcuni lo definiscono una forma di bullismo, in realtà non è così. I ragazzi e le ragazze che fanno parte di baby gang, appartengono a diversi ceti sociali e si strutturano in gruppi definiti, con regole precise e condotte determinate.
E’ urgente comprendere le cause di questo fenomeno, nella consapevolezza che il mondo degli adulti deve essere più presente”.
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