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Baby gang, le proposte della Lega: lavori socialmente utili, pene per chi diffonde video di violenze, via Rdc ai genitori

Il problema delle baby gang e della violenza minorile è all’ordine del giorno. Sono molti i casi di disagio tra i giovanissimi, che spesso emerge tra i banchi di scuola. La Lega, come riporta l’Ansa, ha in mente un piano per contrastare questo fenomeno.

L’impegno della Lega contro le baby gang

Lo stesso ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fin da subito individuato questo tipo di problematiche come uno dei prioritari campi di azione del suo mandato. La Lega preferisce però agire subito. Il partito guidato da Matteo Salvini ha intenzione di riproporre un disegno di legge che aveva già presentato alla fine della scorsa legislatura, come annunciato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, tra i proponenti di quel testo, che vedeva come primo firmatario il leader del partito.

Gli obiettivi? “Risolvere il problema stesso delle baby gang”, dando “un segnale ai giovani e ai loro genitori”, ha spiegato Ostellari. La proposta sarà presentata nelle prossime settimane. Questa potrà contenere anche l’ipotesi, di cui ha parlato lo stesso Salvini, di ritardare il conseguimento della patente ai giovani che hanno fatto parte di baby-gang.

Ma quali saranno le principali misure di contrasto presenti all’interno del disegno di legge? Innanzitutto si parla di lavori socialmente utili, di cui ha già parlato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, già nella fase delle indagini e, per chi rifiuta, processo senza sconti di pena. Poi si propone di estendere l’ammonimento del questore anche a chi oggi non è perseguibile penalmente, cioè i minori tra i 12 e i 14 anni e applicare ai genitori la sanzione amministrativa dai 200 ai mille euro, per non aver assolto agli obblighi educativi e di sorveglianza del ragazzo.

Estendere punizioni ai genitori?

E per i ragazzi che diffondono i video delle loro violenze, gesto molto comune, per autocelebrarsi o istigare altri a seguire le loro orme, pene da 1 a 5 anni. Oltre a queste misure, che mirano anche a punire il contesto familiare del giovane che si rende protagonista di azioni violente, si cercherà anche di porre rimedio alla lentezza della giustizia penale.

“Spesso i giovani violenti vengono individuati nell’immediatezza dei fatti. Ma la messa alla prova interviene a distanza di anni dal fatto. Bisogna dare la possibilità alla magistratura di intervenire subito e ‘suggerire’ a minori e genitori un percorso rieducativo immediato: lavori socialmente utili subito e, se l’esito è positivo, si estingue il processo, altrimenti si fa il processo senza sconti”.

Infine, la Lega vuole che sia aumentata sino a 1.000 euro l’ammenda per i genitori dei ragazzi che non vanno a scuola, definita oggi “ridicola”, e che sia introdotta la sanzione accessoria della sospensione del beneficio del reddito di cittadinanza o dell’assegno unico familiare. “E’ un messaggio per le famiglie, responsabili di non aver vigilato e non aver provveduto all’obbligo di istruzione e mi pare un provvedimento di buon senso”, conclude Ostellari.

Redazione

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