Per quanto riguarda il DDL 2024 relativo agli Istituti Tecnici e Professionali, molti di noi avanzano perplessità. Personalmente, parlo da cittadina dello Stato italiano, auspico una Riforma dell’Istruzione, nel rispetto della Costituzione.
Avendo sempre insegnato nell’IP, ho potuto constatare che il doppio canale dell’ IP (statale) e dell’ IeFP (affidate alle Regioni) non ha reso un buon servizio a nessuna delle due Istituzioni, né tantomeno ai ragazzi, per ragioni che sarebbe troppo lungo analizzare in questa sede. Ora l’incongruenza – dovuta, come credo, a motivi di bilancio economico dello Stato – è emersa.
Siamo sicuri che il rimedio 1) per compensare la denatalità, che colpisce sia IP che IeFP, 2) per salvaguardare la Formazione Superiore sia tecnica sia professionale (senza iscritti – e chiediamoci il perché) e 3) per ottimizzare le spese ed evitare maggiori oneri (a carico di Stato e Regioni) risieda nell’ embrassons nous di questo DDL?
Potranno delle UDA – per quanto brillanti ed esemplari – progettate dalle singole Scuole, definire contenuti, orari, ruoli e funzioni da assegnare a docenti, formatori e addetti aziendali che, a vario titolo, opereranno nel mondo della Scuola, secondo quanto recita il DDL?
Cosa dobbiamo aspettarci? Un tocco di bacchetta magica o l’ennesimo colpo di spugna?
Cristina Battistelli
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