È proprio il caso di dire “tanto rumore per nulla”: sarà, infatti, un flash-mob da ‘tarallucci e vino’ quello che il 14 dicembre chiuderà il caso – più mediatico che di cronaca – del presunto bacio saffico tra due ragazze al liceo ‘Duca degli Abruzzi’ di Treviso, con immediato richiamo della preside.
Nelle ultime ore sembrerebbe aver preso corpo, soprattutto tra gli studenti, la teoria che il bacio in realtà non c’è mai stato. E non c’era alcun intento disciplinare nel chiarimento che la dirigenza scolastica ha avuto con le due ragazze, invitate a rispettare le regole dell’istituto sulle effusioni.
I liceali del ‘Duca’ hanno organizzato un momento di dibattito sulle problematiche dell’omofobia, durante l’orario della ricreazione, che si concluderà con un ‘hug-mob’, cioè un abbraccio collettivo tra studenti e insegnanti. Tutti con un nastrino viola legato al braccio. Non un kiss-mob, com’era stato ipotizzato all’inizio, ma un abbraccio comune ed una riflessione su ciò che scuola e mondo dell’istruzione possono fare per combattere il bullismo omofobo. Che, in ogni caso, spiega Lorenzo Boz, 16 anni, rappresentante dell’istituto nella Consulta provinciale degli studenti, nulla ha a che fare con il ‘Duca degli Abruzzi’, scuola da aperta e attenta alle problematiche sociali. “Basti solo ricordare – dice – l’iniziativa che il mese scorso abbiamo realizzato sul tema della violenza contro le donne, esponendo nei corridoio tanti manichini femminili ognuno dei quali raccontava la storia di veri casi di violenza”. “Questa storia del richiamo per il presunto bacio tra due nostre compagne – sottolinea – è stata solo strumentalizzata, dopo un errore di valutazione che gli stessi rappresentanti di istituto hanno riconosciuto”.