Siamo a un punto di svolta per la formazione del nuovo governo. Dopo due mesi di trattative e con l’ombra del governo neutrale o del voto anticipato a luglio, il Movimento 5 Stelle e la Lega vanno verso l’accordo per un esecutivo che sia rappresentanza di quanto emerso dalle elezioni del 4 marzo.
Nella serata di ieri il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una nota, ha dato il “via libera” all’operazione M5S-Lega: “Per quanto ci riguarda non è mai neppure cominciata una trattativa, né di tipo politico, né tanto meno su persone o su incarichi da attribuire”.
“Se però un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali”, ha aggiunto.
Con il sì di Forza Italia che si asterrà dal voto di fiducia alle Camere (dovrebbe ottenere la presidenza delle commissioni bicamerali e altre “poltrone pesanti”), la strada per un governo giallo-verde è quasi spianata. Diciamo quasi, perché la lotta è sul nome da proporre al Capo dello Stato per il futuro premier: difficile che siano Matteo Salvini o Luigi Di Maio (più probabile che entrambi vadano come ministri, il leader della Lega agli Interni, quello del M5S agli Esteri), meno probabile sia un tecnico come Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro del governo Letta ed ex presidente dell’Istat, più probabile sia un politico: il nome di Giancarlo Giorgetti è tra quelli più in voga nelle ultime ore. Ben visto da Forza Italia e anche dalle opposizioni per il suo profilo meno arrembante rispetto a Salvini, Giorgetti è in ascesa e potrebbe superare la candidatura di Giulia Bongiorno, già avvocato di Giulio Andreotti.
Le indiscrezioni si rincorrono anche per le altre caselle di governo.
In particolare per il ministero dell’Istruzione si pensa al nome dell’economista Alberto Bagnai, non certo una sorpresa visto che il suo profilo era stato vagliato nei giorni successivi al voto.
Deputato della Lega e classe ’62, Bagnai è un economista e divulgatore scientifico.
E’ un euroscettico ed è stato autore del libro “Il tramonto dell’euro”.
Professore associato di Politica economica, presso la Facoltà di Economia, all’Università D’Annunzio di Pescara, Bagnai si definisce un “populista di sinistra”.
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