Un altro episodio di violenza in classe ai danni di un docente. Stavolta ci troviamo a Mestre, nel veneziano, e l’autrice dell’aggressione, come riporta Il Gazzettino, è una bambina di una scuola elementare con problemi comportamentali. Questa avrebbe colpito la maestra in classe provocandole una lesione al ginocchio.
La docente avrebbe perso l’equilibrio dopo essere stata colpita e sarebbe stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso. Al momento si trova a casa in infortunio con una prognosi di diversi giorni e dovrà fare accertamenti per verificare se la lesione abbia interessato i legamenti.
L’episodio è avvenuto qualche giorno fa, in una contesto alquanto difficile proprio a causa dei comprovati problemi di comportamento della piccola. Questa sarebbe stata violenta più volte con i compagni, con improvvisi scatti d’ira, tra sputi, spintoni, schiaffi e distruzione di materiale didattico.
La situazione sembra essere tale da tempo. Le maestre avrebbero dovuto nascondere oggetti taglienti o affilati, come forbici, per evitarne l’uso da parte della bambina, che avrebbe più volte interrotto il normale svolgimento delle lezioni. I genitori degli alunni sono al corrente della situazione e più volte si sarebbero lamentati con la dirigente scolastica, spaventati dalle azioni dell’alunna violenta. A loro dire quest’ultima non starebbe gestendo bene la situazione problematica.
Per protesta i genitori di otto alunni, metà classe, due settimane fa non hanno mandato a scuola i figli per un giorno, per lanciare un segnale di allarme. La preside ha risposto difendendosi, spiegando di aver attivato un servizio di supporto psicologico per gli alunni e di aver stravolto gli orari di tutte le classi, per assegnare, dove possibile, un insegnante ad hoc a quest’alunna.
Dopo le segnalazioni delle altre famiglie si è mosso e ha preso in carico il problema anche il Comune: l’assessore all’Istruzione ha incontrato la dirigente scolastica e le ha prospettato un progetto di affiancamento scolastico domiciliare della bambina, ma i suoi genitori non lo hanno accettato. Gli altri papà e mamme sono decisi a denunciare il caso all’Ufficio Scolastico Regionale.
“Credo che non si debba criminalizzare nessuno. Bisogna prendere atto che queste situazioni, ad esempio dove c’è un numero elevato di alunni, vanno prese in esame, attraverso l’aiuto anche con qualche risorsa in più”, ha detto ad Antennatre Marta Viotto, segretaria Flc Cgil Ve.
“Abbiamo molti insegnanti non specializzati per affrontare problemi di grande portata. Rivedere il numero di alunni per classe potrebbe essere un aiuto in più”.
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