Questa è la storia di un’alunna che ha frequentato le scuole Carducci a Santa Croce sull’Arno e che dal prossimo anno scolastico è costretta a frequentare un istituto in un comune diverso. A denunciare l’accaduto in un giornale locale è la mamma che ha spiegato cosa li ha portati a prendere questa decisione.
“Io vorrei che non capitasse più a nessuno – afferma la madre. Vorrei che ogni bambino e ogni famiglia si sentissero ascoltati, che vedessero una Scuola disposta ad accogliere le istanze delle famiglie, a collaborare. Con i bambini e i loro bisogni al centro dell’azione educativa. Io questo non l’ho trovato”,
E continua: “Dopo un anno di incubi e mal di pancia, abbiamo chiesto che fosse trasferita alle Copernico, abbiamo spiegato la situazione fin da gennaio ma non è cambiato niente e allora abbiamo insistito che potesse cambiare classe, ma questo non è avvenuto”.
La decisione della famiglia ha avuto già effetti sulla bambina: “adesso che sa che l’ho iscritta in un’altra scuola – continua la madre – non vede l’ora di tornare in classe. Ha già comprato il diario e iniziato a sistemare astuccio e quaderni. Abbiamo passato notti insonni per gli incubi che aveva. E poi c’erano l’ansia e i mal di pancia, fino a restare a casa la mattina. Non si è mai inserita in quella classe, d’altra parte ci è arrivata dopo aver frequentato in un’altra scuola, quindi non era facile, ma credo che nessuno si sia reso conto del problema, che l’abbia sottovalutato anche quando lo abbiamo fatto notare”.
Ad intervenire anche una psicologa: “La bimba è perfettamente sana e socievole, ma aveva l’ansia all’idea di entrare in classe. Qualche adulto avrebbe dovuto ascoltarla e aiutarla”.