Assume dimensioni sempre più rilevanti la quota di bambini affidati ai nonni: secondo un’indagine Istat, presentata il 17 novembre dal sottosegretario al Welfare, Grazia Sestini, nel 2003 in Italia i bambini tra 0 e 13 anni che sono stati affidati a figure di supporto (nonni, babysitter, conoscenti, ecc.), almeno qualche volta a settimana quando non erano con i genitori o a scuola, sono stati circa 4 milioni, pari al 51,4% del totale. Al primo posto tra coloro che si prendono cura dei più piccoli (76,2%) si collocano i nonni, conviventi e non, e il loro apporto risulta fondamentale soprattutto se i bambini sono piccoli: l’80,3% dei bambini tra 0 e 2 anni e l’80% di quelli tra 3 e 5 anni sono affidati ai nonni tutti i giorni o almeno qualche volta a settimana. Gli altri parenti, sempre conviventi e non, che si prendono cura dei bambini sono il 17,3%; ancora meno sono i bambini affidati a persone retribuite (9%), percentuale che però sale all’11,6% se la donna lavora e al 23,9% se è dirigente, imprenditrice o libera professionista.
Quello di ricorrere ad adulti extra-familiari o scolastici è un fenomeno sicuramente in crescita: rispetto alla rilevazione del 1998 (49,6%) c’è stato un aumento di circa il 2%. Un altro degli aspetti resi noti dall’indagine Istat è che il ricorso ad altri adulti per curare i bambini è tanto più evidente quanto minore è l’età: il 55,6% dei bambini fino a 2 anni risulta accudito da qualche adulto almeno qualche volta a settimana, mentre tra i bambini di 11-13 anni la quota scende al 41,6%.