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Bambini sui social dalla primaria, TikTok e Facebook multate da San Marino per milioni: non verificano l’età degli utenti

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March 31, 2025

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Il piccolo stato di San Marino ha deciso di multare le piattaforme social TikTok e Facebook, che hanno pagato un conto salatissimo: 1 milione di euro per la società di Mark Zuckerberg, 3,5 milioni di euro per la seconda. Lo riporta Il Corriere della Sera.

“La norma sammarinese prevede che i minori di 16 anni possano iscriversi solo con il consenso dei genitori”

Il motivo? L’avvocata che rappresenta l’Autorità, Patrizia Gigante, ha spiegato: “Utilizzare un social significa prima di tutto inserire i propri dati e renderli disponibili per la piattaforma che li gestisce. La norma sammarinese prevede che i minori di 16 anni possano iscriversi solo con il consenso dei genitori, necessario proprio per il del trattamento dei dati”. 

Una norma facilmente aggirabile dai minori che vogliono aprire una pagina social. “Chi esercita questa attività, i social, non adottano misure idonee per verificare che chi acconsente al trattamento dati sia maggiorenne. Abbiamo monitorato TikTok e notato che si sono iscritti bambini delle scuole elementari”. 

L’atto specifico con cui l’Autorità aveva elevato la sanzione parla chiaro. “Non vi è alcuna idonea modalità di verifica e rilevazione circa eventuali dichiarazioni mendaci rese dall’utente in fase di registrazione e accesso alla piattaforma e, pertanto, il titolare del trattamento non risulta essersi adoperato per verificare adeguatamente che il consenso sia prestato o autorizzato da utenti maggiori di anni 16”.

Perché le multe sono diverse?

Ma come mai la sanzione inflitta a TikTok sia stata di 3,5 milioni e quella elevata a Meta è di un 1 milione? “All’epoca Facebook recepì le nostre osservazioni e si fece parte attiva. Ci mandò una relazione in cui esponeva le sue giustificazioni. Non le ritenemmo fondate e procedemmo con la sanzione ma abbiamo riconosciuto alla società il fatto di aver quantomeno risposto alla richiesta di chiarimenti”. La stessa condotta non è stata presa in considerazione da Tik Tok. “Nessun riscontro da parte loro alla richiesta di chiarimento. È arrivato solo dopo la notifica della sanzione. Riteniamo molto grave questo atteggiamento”.

Vietati social ai minori di sedici anni in Australia

Qualche mese fa abbiamo parlato di una stretta: in Australia i minori di sedici anni non potranno avere accesso ai social. Questo quanto deliberato da una legge del Parlamento del Paese, uno dei primi ad adeguarsi in questo senso. Il testo, che ha ricevuto il via libera da entrambe le camere del Parlamento e un sostegno bipartisan, obbligherà le piattaforme ad adottare “misure ragionevoli” per impedire agli adolescenti di avere un account. 

I trasgressori, le piattaforme, saranno puniti con multe salatissime: si parla di trenta milioni di euro in caso di mancata osservanza. Le aziende definiscono queste misure “vaghe, problematiche e affrettate”. Soddisfatto invece del risultato il premier Anthony Albanese che considera i social media “un motore di ansia, un veicolo per i truffatori e, cosa peggiore, uno strumento per i predatori online”.

Albanese vorrebbe che i giovani “si staccassero dai loro telefoni e andassero sui campi da calcio e da cricket, da tennis e da netball, in piscina” e fa un appello ai genitori australiani affinché aiutino i loro figli a rispettare la nuova regola. 

Una legge in Sicilia potrebbe creare un’importante precedente. La norma prevede lo stop all’uso di smartphone per minori di cinque anni, con limiti dai sei anni in su ed è stata approvata dall’Assemblea regionale siciliana.

L’obiettivo di questa legge, promossa dal deputato M5s Carlo Gilistro, è prevenire disturbi psico-fisici. Un emendamento del vice capogruppo del Pd Mario Giambona ha esteso lo stop nelle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.

“La nomofobia, conosciuta anche come sindrome da disconnessione, sta ad indicare la cosiddetta dipendenza da smartphone, che colpisce un’ampia fetta di popolazione mondiale, di età differente, con sintomi fisici ed emotivi: ansia, perdita della concentrazione riduzione della capacità di apprendimento, ritardi nello sviluppo del linguaggio, disturbi del sonno, alterazioni dell’umore sino ad episodi di aggressività ingiustificata, minori relazioni sociali con i coetanei – si legge nella relazione introduttiva alla legge-voto – Questi sono solo alcuni degli effetti provocati sullo sviluppo psichico del bambino, a cui poi si aggiungono i problemi fisici di salute primi tra tutti i problemi posturali legati all’eccessivo utilizzo di tali dispositivi nonché tremori, tachicardia, paura”.