A Marsciano, comune di 18 mila abitanti in provincia di Perugia, è polemica per il trattamento che l’Amministrazione Comunale ha deciso di riservare a tre bambini ucraini arrivati in questi giorni e inseriti nella scuola primaria.
Le famiglie avrebbero chiesto anche di poter usufruire della mensa e del servizio di scuolabus, ma il Comune ha fatto presente che in tal caso è necessario presentare l’Isee.
In mancanza di Isee la famiglia dovrebbe pagare il “prezzo pieno”, senza nessuna forma di esenzione.
Il sindaco spiega che se i bambini fossero entrati in Italia come profughi di guerra potrebbero godere di qualche agevolazione, ma i tre piccoli ucraini sono arrivati a Marsciano perché le loro madri sono amiche di una donna ucraina che svolge il lavoro di badante nel paese umbro.
Secondo il sindaco si tratta quindi di un “inghippo” burocratico che però potrebbe risolversi nei prossimi giorni.
Ci permettiamo di osservare che ci sembra davvero paradossale che con le risorse assegnate in questi due anni ai Comuni e alle scuole per la gestione dell’emergenza non si riesca a coprire la spesa dei pasti caldi (si tratta di 50 giorni che restano fino al termine dell’anno scolastico) per tre bambini che stanno fuggendo dagli orrori della guerra.
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