Proseguono le indagini sulla tragica e improvvisa morte di Giovanni, il bambino di otto anni che ha perso la vita scuola in seguito ad un malore accusato a scuola, all’istituto De Curtis di Sant’Antonio Abate, in Campania, intorno alle 13 dello scorso lunedì 27 marzo.
Come riporta Il Mattino la Procura di Torre Annunziata, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sul decesso, starebbe indagando sul motivo per cui i soccorsi, che si sono mossi in modo celere, non abbiano usato un defibrillatore per rianimare il piccolo a scuola. Pare che lo strumento fosse presente all’interno dell’istituto ma che non fosse funzionante o che comunque non fosse presente personale in grado di utilizzarlo. Gli inquirenti vogliono capire anche da quanto tempo fosse stato installato e se fosse stato controllato di recente. La dirigente scolastica al momento non ha intenzione di commentare.
L’autopsia sul corpicino di Giovanni sarà fissata nei prossimi giorni e servirà a capire innanzitutto le cause della morte del piccolo, se riconducibili a un malore fulminante (come un aneurisma) oppure a una patologia cardiaca silente. In questo secondo caso, gli inquirenti vagliano diversi aspetti. Innanzitutto se fosse possibile diagnosticare una eventuale cardiopatia. E ancora, se l’immediato soccorso con un defibrillatore potesse salvare la vita del piccolo.
L’inchiesta procede contro ignoti, ma non è escluso che nelle prossime ore come atto dovuto la Procura di Torre Annunziata decida di iscrivere qualche nome nel registro degli indagati, per permettere loro una difesa adeguata.
Nelle scorse settimane Giovanni sarebbe stato sottoposto a un elettrocardiogramma per ottenere l‘idoneità fisica per partecipare alle attività atletiche previste a scuola, nell’ambito di un progetto di gioco-studio. A quanto pare, da quell’esame non sarebbero emerse anomalie, così come dalle visite specialistiche alle quali era stato sottoposto due anni fa, in seguito a uno svenimento.
La legge 116 del 04/08/2021, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 13/08/2021, come abbiamo scritto, ha favorito con un programma pluriennale la progressiva diffusione e utilizzazione dei DAE presso i luoghi pubblici come:
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