L’ipotesi dei banchi monoposto rotelle dannosi per la schiena degli alunni e da tirare via dalle aule per precauzione, avanzata da Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione del Veneto, si è trasformata in una questione di carattere nazionale. Alla denuncia dell’assessora, che ha detto di avere fatto ritirare tutti i banchi con le rotelle “dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti perché erano causa di mal di schiena“, hanno fatto seguito delle precisazioni della stessa Donazzan.
Lunedì 1° febbraio, intervistata dall’Ansa, l’assessora ha annunciato che “la Regione del Veneto ha dato il via ad una ricognizione sul numero, utilizzo ed eventuali danni posturali da banchi a rotelle”.
Sembra che la segnalazione dei problemi con i banchi a rotelle sia inizialmente partita da esponenti sindacali – come riferiscono fonti della dirigenza scolastica regionale, confermate da Donazzan – nei giorni scorsi in vista della ripresa delle lezioni alle superiori in presenza al 50% del 1° febbraio.
Erano stati sindacati, scrive la stessa Ansa, ad avere quindi “parlato di ipotetici danni posturali da banco a rotelle per i ragazzini delle scuole medie (che in Veneto non hanno mai chiuso) e su un’ipotetica rimozione degli stessi per tornare al banco tradizionale”.
“Alla luce di quanto emerso in riunione – ha rivelato Donazzan – ho fatto partire la ricognizione in tutte le scuole di ogni ordine e grado per avere contezza di quanto sta accadendo”.
L’assessora ha spiegato che “siccome i banchi fanno parte dell’arredo scolastico e si parla anche di salute, è doveroso da parte nostra sapere quanti banchi a rotelle ci sono in Veneto, quanti ne sono stati eventualmente portati in magazzino e valutare gli aspetti relativi alla salute degli studenti“.
“Ricordo che sulla vicenda dei banchi a rotelle è già in corso un’indagine della Guardia di finanza, una della Corte dei conti e noi potremmo ricorrere ad un parere dello Spisal“, ha concluso Donazzan.
A dire il vero, il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri non è sembrato affatto preoccupato.
I banchi forniti, ha detto il commissario calabrese replicando alle critiche espresse dall’assessora del Veneto, “sono ovviamente certificati e non viene mai chiesto ai dirigenti scolastici di certificare i banchi stessi, ma unicamente di siglare un documento di regolare ricezione della fornitura con il relativo verbale di collaudo”.
Il caso è però finito sui banchi del Parlamento, dove sarebbero in arrivo question time ed interrogazioni alla ministra dell’Istruzione.
Il senatore Udc Antonio De Poli pretende che il “governo faccia subito chiarezza. Chiederò al ministro – dice – in un’interrogazione urgente di riferire in Parlamento sulla questione visto che stiamo parlando di soldi pubblici ma soprattutto della salute dei nostri figli e delle nostre figlie”.
Secondo De Poli va appurato perché ben “9.000 sedute mobili inviate dal Ministero dell’Istruzione sono tornate in magazzino, in Veneto”.
“Ci asteniamo – conclude De Poli – dall’esprimere giudizi tecnici sui famosi banchi con le rotelle ma chiediamo al Ministro Azzolina di mettere nero su bianco, per iscritto, che le sedute mobili non apportino danni al fisico dei nostri ragazzi”.
Duro è anche il giudizio di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che già qualche giorno fa si era scagliata contro i banchi monoposto acquistati dal commissario Domenico Arcuri per ridurre i contagi a scuola e rinnovare gli arredi.
“Il terribile duo Azzolina-Arcuri – commenta Meloni – si conferma campione di spreco e incapacità. In Veneto i presidi degli istituiti scolastici hanno deciso di non utilizzare i “geniali banchi a rotelle” perché c’è il rischio che non siano adatti per i ragazzi soprattutto nella fase di crescita”.
Secondo Meloni, “oltre lo spreco di 461 milioni di euro per aver acquistato (in ritardo) i banchi a rotelle, ora arriva la beffa che gli stessi possano provocare mal di schiena e problemi posturali”.
“Speriamo che a questo disastro venga messa la parola fine già nelle prossime ore e che si torni al voto”, chiosa Meloni.
Anche secondo il capogruppo FdI in commissione Istruzione della Camera, Federico Mollicone, “quella sollevata dall’assessore all’Istruzione Elena Donazzan che ne ha disposto il ritiro” e “che Fdi denuncia da sempre, dimostra ancora una volta il fallimento della gestione pandemica di Arcuri, Azzolina e Conte”.
Mollicone teme che i soldi pubblici per l’acquisto dei banchi siano “stati spesi invano: presenteremo un question time per chiedere al governo chiarezza, che invieremo anche alla Corte dei Conti per valutare gli estremi di danno erariale”.
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