Tra poche ore terminerà il mese di ottobre: una data che avrebbe dovuto coincidere – come promesso da tempo dal commissario straordinario Domenico Arcuri – con l’assegnazione in oltre 17 mila plessi scolastici di 2.013.656 banchi monoposto tradizionali e 435.118 innovativi con le rotelle. A quanto risulta, però, solo un terzo di quei banchi sarebbero stati consegnati: vi sono delle scuole dove i banchi non sono ancora pervenuti. E non si sa nulla su quando verrà attuata. Le ultime stime nazionali indicavano le mancate consegne attorno a quota 900 mila.
Ad essere ottimisti, ammesso anche che negli ultimi due giorni di ottobre vi sia stata un’accelerata da parte delle aziende addette alla consegna, entro il 31 ottobre molto difficilmente si potrà andare sotto gli 800 mila banchi monoposto ancora da portare in porto.
Quindi, una scuola su tre (quasi 6 mila plessi), di quelle che ne hanno fatto richiesta, rimane ancora in attesa.
A dire il vero, il commissario straordinario – nominato ad inizio luglio – dopo pochi mesi aveva già avviato la gara d’appalto per assegnare la produzione dei 2 milioni e 400 mila banchi. E arrivare portarli nelle scuole, per sua ammissione pubblica, entro il 7 settembre.
Successivamente, la data massima di consegna fu portata al 10-11 settembre, con penali per i produttori che avrebbero “sforato” i tempi. La scadenza, però, è stata qualche settimana dopo spostata ancora in avanti, all’ultima decade di ottobre. Ora, se va bene, si completerà però a novembre. O forse a ridosso di Natale.
Subito i presidi, attraverso il presidente Anp Antonello Giannelli, in piena estate, fecero notare che sarebbe stato opportuno “conoscere con urgenza il calendario di consegna dei banchi monoposto” perché “l’organizzazione richiede tempo”.
Il commissario Domenico Arcuri ha però più volte detto che la produzione di tanti banchi in pochissimi giorni rappresenta, comunque sia, un fatto storico per l’Italia: si tratta di “un risultato eccezionale – ha spiegato – sia per i tempi brevissimi in cui è stato raggiunto sia perché la produzione nazionale di banchi, nel nostro Paese, è di poco più di 200.000 banchi all’anno”.
Ma Arcuri non ha mai voluto fornire il crono-programma delle consegne. Tranne far trapelare che i banchi monoposto e innovativi sarebbero arrivati prima nelle scuole più bisognose, in quelle dove i rischi di contagio sono maggiori, e negli istituti frequentati da alunni di minore età. Per questo si è iniziato da Vo’ Euganeo e dalle zone ‘rosse’ del lockdown di primavera.
Di fatto, ad oggi vi sono ancora diverse scuole dell’infanzia, primarie e medie dove i banchi monoposto non sono mai arrivati. Però sono giunti in non pochi istituti superiori, dove (per una beffa del destino) da martedì scorso nemmeno servono quasi più, poiché sono tutte passate ad una didattica in presenza al massimo al 75%.
Abbiamo provato a contattare i dirigenti scolastici degli istituti ancora in attesa dei nuovi banchi. Ma nessun preside ha saputo fornire risposte sulla consegna: “sappiamo che ce li forniranno entro fine ottobre”, ci hanno detto all’unisono.
E il ministero dell’Istruzione? Anche a Viale Trastevere sono all’oscuro di tutto: la “partita” dei banchi monoposto è stata presa in mano dal commissario straordinario. Senza intromissioni. Nemmeno della ministra o dei capi dipartimento.
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