Finalmente è stato pubblicato il bando che regola lo svolgimento delle prove concorsuali per gli aspiranti dirigenti scolastici. I posti, come abbiamo scritto, previsti dal bando sono 587.
Come avevamo scritto, la scadenza per presentare la domanda, dal 19 dicembre, è fissata al 17 gennaio.
Al concorso – che prevede una prova preselettiva, una scritta e una orale, oltre alla valutazione dei titoli posseduti dai candidati – potrà partecipare il personale docente ed educativo di ruolo con un’anzianità di servizio di almeno cinque anni. I posti disponibili saranno ripartiti tra le regioni tenendo conto delle sedi vacanti nel prossimo triennio.
Nella Gazzetta Ufficiale del 22 dicembre è stato pubblicato il Regolamento del concorso per dirigenti scolastici.
Si tratta del decreto 194 del 13 ottobre 2022 entrato in vigore il 6 gennaio.
Come abbiamo scritto si è svolto il 23 ottobre, presso il ministero dell’Istruzione, l’incontro sul concorso ordinario e sulla procedura riservata per il reclutamento dei dirigenti scolastici, seguito della trasmissione alle Organizzazioni Sindacali dei testi del bando e dell’avviso relativi alle due procedure, ancora al vaglio degli organi di controllo. Per Flc Cgil sono state insoddisfacenti le risposte dell’amministrazione. Nella Gazzetta Ufficiale del 20 novembre scorso è stato pubblicato il decreto che autorizza il ministero ad emanare i bandi.
Il corso di 30 ore articolato in 8 moduli affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma d’esame, a cura di Elena Cappai, Anna Maria Di Falco, Marco Guastavigna, Reginaldo Palermo, Giovanni Rapisarda, è destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
“Il 2023 si chiude con una certezza attesa da più di due anni. Dirigentiscuola è stata in prima linea, a difesa di tutte le istituzioni scolastiche che hanno il diritto di avere un dirigente scolastico titolare. L’auspicio è che il tutto si concluda nel più breve tempo possibile senza le criticità che hanno caratterizzato le precedenti prove concorsuali e senza più scuole in reggenza. Siamo al fianco di coloro che vogliono partecipare alle prove concorsuali, mettendo al servizio dei candidati le nostre professionalità e le nostre competenze, consolidate in anni di esperienza al servizio del sistema d’istruzione. La figura del dirigente scolastico è di fondamentale spessore strategico per la scuola italiana, specie in questa fase di grandi ed epocali trasformazioni strutturali”, questo il commento dell’Associazione dei presidi Dirigentiscuola.
“Un bando per un numero di posti davvero limitato e con significative differenze tra nord e sud che nella sua visione appare vecchio, che non presenta alcun elemento di novità e, soprattutto non tiene conto dell’attuale complessità della scuola autonoma. Per la partecipazione al concorso, oltre al titolo culturale di accesso, sono richiesti solo 5 anni di servizio (preruolo più ruolo) e non occorre avere svolto incarichi inerenti le attività aggiuntive per il funzionamento organizzativo e didattico.
Ci appare, dunque, sorprendente che il Ministero non abbia previsto un’adeguata esperienza pluriennale nella governance scolastica considerata l’ovvia complessità di guidare una scuola che è certamente caratterizzata da elementi peculiari – per non dimenticare in ultimo gli effetti dei nuovi dimensionamenti! – che solo chi lavora al fianco di un dirigente scolastico può conoscere, comprendere e affrontare con la necessaria consapevolezza e che non sono riscontrabili in altri settori della Pubblica Amministrazione.
Non possiamo non fare rilevare il paradosso che per l’incarico di presidente di esame di stato del secondo ciclo possono presentare istanza i docenti con almeno 10 anni di servizio di ruolo oppure che per la nuova funzione di tutor e di docente orientatore – oltre i 5 anni di anzianità di servizio – occorre aver svolto compiti specifici che rientrano nelle funzioni del tutor scolastico e del docente orientatore (tra cui funzione strumentale per l’orientamento, per il contrasto alla dispersione scolastica, nell’ambito del PCTO)!
Inoltre, riteniamo che i punteggi della Tabella B “Titoli di servizio e professionali” punti B.2 e B.6 siano assolutamente insoddisfacenti poiché non congrui all’importante funzione espletata, alle diverse competenze acquisite sul campo, alla formazione specifica seguita e, infine, all’esperienza sviluppata in diversi anni di servizio (spesso ben oltre i 6 anni!) da migliaia di donne e uomini.
Per Ancodis resta allora la certezza che i futuri dirigenti troveranno nella scuola affidata risorse professionali che ben conoscono la loro realtà, i processi organizzativi, le piattaforme ministeriali e il funzionamento dei servizi amministrativi, che con specifiche deleghe hanno supportato il lavoro del dirigente scolastico titolare o reggente, che conoscono bene tutte le componenti della scuola e spesso ne sono la memoria storica, che hanno costruito relazioni con il territorio e nelle diverse reti ma permane anche la grande amarezza per l’iniquo trattamento subito da migliaia di docenti!
Nel prossimo CCNL occorre avere il coraggio politico di strutturare questa importate componente in una nuova articolazione della funzione docente che determini un vero percorso di carriera con la prospettiva di accesso al prossimo concorso per la funzione dirigenziale”, così in un comunicato l‘associazione professionale Ancodis, che ha firmato un accordo di collaborazione con il sindacato UDIR.
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