Oggi 19 dicembre è stato pubblicato il bando del concorso dirigenti scolastici. I posti, come abbiamo scritto, previsti dal bando sono 587. La scadenza per presentare la domanda, dal 19 dicembre, è fissata al 17 gennaio.
Al concorso – che prevede una prova preselettiva, una scritta e una orale, oltre alla valutazione dei titoli posseduti dai candidati – potrà partecipare il personale docente ed educativo di ruolo con un’anzianità di servizio di almeno cinque anni. I posti disponibili saranno ripartiti tra le regioni tenendo conto delle sedi vacanti nel prossimo triennio.
Come riportano l’articolo 9 e 10 del bando, per coloro che superano la prova orale, la commissione giudicatrice procederà alla valutazione dei titoli.
Nei quindici giorni successivi alla conclusione della valutazione dei titoli presso ciascun USR la Commissione elabora la graduatoria finale del concorso che viene pubblicata, ad ogni effetto legale, nel sito istituzionale del medesimo USR e nel Portale INPA. All’esito della procedura concorsuale i candidati sono collocati in una graduatoria regionale sulla base del punteggio di cui all’articolo 9, comma 6 del DM, che dice che “il punteggio finale è dato dalla somma dei voti conseguiti nella prova scritta, nella prova orale e del punteggio attribuito nella valutazione dei titoli”.
Come avevamo scritto, si sapeva che in quasi tutte le regioni sarebbe stato adottato un correttivo per consentire ai vincitori maschi di “strappare” qualche posto in più alle colleghe donne. La norma, avevamo specificato, va correttamente interpretata: in realtà non si prevede di “riservare” un certo contingente di posti agli uomini ma, più semplicemente, nei casi di parità di punteggio, il vincitore maschio verrà collocato in graduatoria prima della vincitrice donna con lo stesso punteggio.
Per la verità, a conti fatti, questa regola non dovrebbe sconvolgere in modo significativo le percentuali di dirigenti donne e dirigenti maschi, ma resta il fatto che si tratta di un principio di cui d’ora innanzi si dovrà tenere conto.
Nel bando risulta scritto che, considerate le percentuali di rappresentatività di genere in ciascuna regione, viene garantito l’equilibrio di genere applicando nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento, il titolo di preferenza in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato.
Sono dichiarati vincitori i candidati utilmente collocati in graduatoria che rientrano nel numero dei posti messi a concorso nella regione nella quale hanno partecipato.
Il corso di 30 ore articolato in 8 moduli affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma d’esame, a cura di Elena Cappai, Anna Maria Di Falco, Marco Guastavigna, Reginaldo Palermo, Giovanni Rapisarda, è destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.
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