In altre parole potrebbero nascere numerosi contenziosi finalizzati a rastrellare importanti risorse finanziare. Attualmente questo tipo di servizio molto apprezzato da studenti, docenti e personale Ata è garantito in autonomia dalle singole scuole. I bar o le società che gestiscono i distributori automatici stipulano un contratto con la scuola ospitante e versano al fondo d’istituto una somma che poi viene utilizzata per acquistare tutto il materiale di cancelleria necessario al funzionamento di una buona didattica.
Ma le province potrebbero contrastare queste intese, in quanto essendo gli istituti scolastici (scuole superiori di secondo grado) di proprietà dell’ente, spetterebbe all’ente provinciale stesso fissare il capitolato, fare le gare e aggiudicarle.
Per comprendere meglio l’entità finanziaria del contendere si riporta a titolo di esempio, come potrebbe essere la parte di un capitolato riguardante il contributo contrattuale: “Il gestore dovrà corrispondere, a titolo di contributo a sostegno delle attività didattiche dell’Istituto l’importo mensile di € 800,00 (cifra ipotetica) da versare trimestralmente. Qualora i pagamenti vengano effettuati oltre i 10 giorni della scadenza, l’Amministrazione potrà richiedere l’applicazione dell’interesse di mora sulla somma dovuta nella misura del 4% annuo rapportato ai giorni di ritardato pagamento. Il mancato pagamento di una sola rata trimestrale determina ipso iure la risoluzione immediata della convenzione in essere dell’affidamento. Il versamento dovrà essere effettuato mediante bonifico bancario intestato alla scuola o attraverso assegno “.
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