Ci risiamo! Il neo-Ministro Giannini, che forse non mette piede in una scuola dalla maturità, ricomincia il solito trito e ritrito discorso sul merito, comodo ed economico alibi per premiare pochi e punire molti, allineandosi con i vari Gelmini, Brunetta, Monti, considerando la maggior parte dei docenti degli incompetenti nullafacenti. Secondo il suo parere, chi dovrebbe giudicare meriti e demeriti sarebbe il Dirigente Scolastico. Forse il Ministro ignora che in ogni Scuola esistono parrocchie e parrocchiette, simpatie ed antipatie, spesso immotivate, che variano ogni qual volta cambia il Dirigente, che spesso non ha criteri obiettivi di valutazione.
Risultato: in questo modo aumenterebbe ulteriormente l’egemonia dei presidi, già rafforzata dal Decreto Brunetta. Invece che blaterare a destra e a manca, il Ministro pensi ad incontrarsi con rappresentanti di docenti e personale Ata, visto che non si è ancora resa conto che, con un contratto scaduto da 8 anni, scatti di anzianità e indennità di vacanza contrattuale compresi, gli insegnanti stanno diventando i paria della società. In tal modo si renderebbe conto che, prima di pensare a meccanismi premiali, è indispensabile riportare i nostri stipendi ad un livello accettabile!