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“Basta compiti a casa”: la petizione online fece boom

‘Basta Compiti!’ è la petizione lanciata su Change.org da Maurizio Parodi, dirigente scolastico di Genova, già firmata da quasi 11mila sostenitori.

Ma cosa si chiede? “I compiti a casa siano aboliti, nella ‘scuola dell’obbligo’, perché: sono inutili – le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche…) hanno durata brevissima (…); sono dannosi – procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti ‘diversamente dotati’, della propria ‘naturale’ inabilità allo studio; sono discriminanti – avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché ‘compensare’, l’ingiustizia già sofferta; sono prevaricanti – ledono il ‘diritto al riposo e allo svago’ (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori (…); sono impropri – costringono i genitori a sostituire i docenti senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa); sono limitanti – lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport…), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa; sono stressanti – molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni…) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti (…); sono malsani – portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l’integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.

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E si fa notare inoltre che nella Carta internazionale dei diritti dell’infanzia, l’art 31 dice: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”.

Parodi è molto attivo su social e web con il gruppo che aderisce alla sua iniziativa: ha un sito (www.bastacompiti.wordpress.com), una pagina su Facebook (BASTA COMPITI!) e un canale su Youtube.

Per quanto riguarda La Tecnica della Scuola, avevamo lanciato un sondaggio sul nostro portale, sul quale la maggioranza dei nostri lettori si espresse a favore dell’abolizione dei compiti a casa e in modo particolare durante le vacanze lunghe della scuola. 

Pasquale Almirante

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