La “scuola delle competenze”, così come qualcuno la intende, non è inclusiva, semplicemente lascia gli studenti lì dove sono e punta a farne le rotelle dell’ingranaggio di un esistente che non può mai essere messo in discussione, perché lo si vede sempre e solo dall’interno, come se non esistessero alternative.
Per vederlo dall’esterno, e poter fare dei confronti, occorre l’apertura di altri orizzonti e la consapevolezza dello spessore storico della realtà (e del linguaggio che la descrive), cose che solo la cultura e la conoscenza possono dare.
Insomma, pensare di fornire semplicemente e prematuramente delle “competenze” per adattarsi alla realtà socio-economica così com’è rappresenta quanto di più antidemocratico, oligarchico e anticostituzionale possa esserci, se è vero che la scuola pubblica dovrebbe favorire, attraverso l’istituzione, il pieno sviluppo umano di tutti i futuri cittadini e dovrebbe dare a tutti la possibilità di incidere sulle scelte che riguardano il futuro del mondo in cui vivono.
Gruppo La nostra scuola
Associazione Agorà 33
Meno studenti, più insegnanti: è questo il titolo di un ampio e documentato intervento a…
Disponibili per tutti i podcast della Tecnica della Scuola! Tecnica della Scuola Podcast è un servizio innovativo…
Hanno diritto a scegliere la sede prioritariamente i docenti che si trovano nella condizione di…
“Purtroppo la formazione scientifica si stacca sempre di più dalla qualità: si preferisce realizzare le…
Un'altra brutta storia di molestie che riguarda il mondo della scuola. Una studentessa di diciotto…
Da tempo ci si chiedeva quando sarebbe stato possibile esprimere le 150 preferenze per gli incarichi…