L’utilizzo obbligatorio delle mascherine in classe sta dividendo il mondo della scuola. Se molti docenti e addetti ai lavori chiedono di non modificare il Decreto Legge n. 24 del 24 marzo scorso che impone l’uso del dispositivo di protezione del volto fino al termine dell’anno scolastico, c’è chi chiede di farne a meno già da subito.
Nei giorni scorsi era stato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a dire che “gli alunni, una volta in classe, possono togliere la mascherina”, sottolineando che si potrebbe indossare d’ora in poi solo durante gli spostamenti all’interno delle istituzioni scolastiche.
Ora, a chiederne con forza la rimozione sono i genitori di alunni appartenenti alla Rete nazionale Scuola in presenza, che ha avviato l’iniziativa “Imbusta una mascherina e mandala al Ministero dell’Istruzione“.
In pratica, il comitato chiede a chiede ai genitori, ma anche ai docenti e agli studenti, di restituire al mittente le mascherine fornite dal dicastero di Viale Trastevere.
Si tratta, di fatto, di un gesto simbolico finalizzato per chiedere la fine dell’obbligo dei dispositivi in classe.
La Rete – che rappresenta oltre 40 comitati nella Penisola creati in contrapposizione alla didattica a distanza – ha fatto pervenire la richiesta anche ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e alle scuole.
“Siamo ormai gli unici in Europa a pretendere l’utilizzo delle mascherine dentro la scuola, siamo certi che questo non possa che far riflettere – dicono i genitori della Rete Scuola in Presenza -. Bisogna essere prudenti. Non dobbiamo abbassare la guardia. Però è innegabile che la pandemia, oggi, non è la stessa di marzo 2020”.
“Con la fine dello stato d’emergenza molte misure restrittive vengono meno, ma l’Italia è la più lenta a ripristinare la normalità. Il caso che ora ci sta più a cuore è quello delle mascherine imposte a scuola”, concludono i genitori.
In effetti, in altri Paesi, a partire dalla vicina Francia, le mascherine scuola sono da oltre 40 giorni diventate facoltative.
Negli ultimi giorni, a ridosso di Pasqua, tuttavia alcune scuole hanno ritenuto opportuno reintrodurre l’obbligo causa dell’ennesima recrudescenza del Covid-19.
Ricordiamo, tuttavia, che le mascherine fornite dal ministero dell’Istruzione risultano già in gran parte rifiutate: moltissimi studenti, in diversi istituti quasi la totalità, rifiutano da tempo il dispositivo, di tipo chirurgico, fornito quotidianamente dall’amministrazione scolastica.
E non solo perché preferiscono la più sicura mascherina Ffp2 (anche se proprie spese). Già lo scorso anno il rifiuto era di pubblico dominio.
Il sondaggio del Coordinamento regionale dei presidenti dei Consigli di Istituto del Lazio rivelò che ben l’84% degli allievi ha ammesso di avere rifiutato sistematicamente le mascherine fornite dallo Stato: i dispositivi erano ritenuti dai più scomodi e composti da materiali di bassa qualità. E anche da un sondaggio dalla Tecnica della Scuola emerse che oltre l’82% dei lettori partecipanti reputava non idonee le mascherine chirurgiche.
A breve, comunque, il Governo deciderà se mantenere la fornitura quotidiana di mascherine e, soprattutto, se continuare a renderne obbligatorio l’utilizzo all’interno della scuola.
E sentire il parere motivato dei virologi, in ogni caso, sarebbe bene chiudere l’anno scolastico mantenendo l’obbligo della mascherina a scuola.
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