Basta poco (volendo)

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
uso questo mezzo da Lei gentilmente messo a disposizione per far presente alcune mie considerazioni (sarò brevissimo). Parlare dei problemi della scuola, sarebbe per me quasi impossibile, in questa sede, ma terrei a mettere in evidenza un punto, vista la Sua volontà, più volte espressa, di ridare un ruolo fondamentale all’Istruzione, cosa che, devo per questo chiedere scusa, ha destato principalmente le mie preoccupazioni, vista l’accezione che i governi passati hanno dato al “ruolo fondamentale dell’Istruzione” e, chiedo ancora scusa, per l’assegnazione del Ministro dell’istruzione da Lei scelto.
Il punto è molto semplice: la riforma Gelmini, criticata da tutto il mondo della Scuola, sia in ambito della scuola primaria, che da una delle migliori del sistema Ocse, ci ha visto tornare indietro di circa venti anni, sia della scuola secondaria di secondo grado, dove i tagli alle materie tecniche degli Istituti tecnici, delle materie professionali e dei tirocini negli Istituti professionali, come vien da se, non hanno fatto altro che spersonalizzare la scuola. E non aggiungo altro. Bene, tale riforma è stata dichiarata illegittima dal Tar Lazio, perché compiuta senza nessuna logica educativa-didattica ma solo orientata ad un mero principio di risparmio. Caro Presidente del Consiglio, il primo passo per dare dignità alla scuola sarebbe a questo punto, semplicemente applicare la sentenza, senza proclami, slogan, e frasi fatte; lo Stato Italiano che rispetta la legge, è forse diventato qualcosa di assurdo?
Spero di ricevere una risposta da Lei. Fiducioso porgo cordiali saluti.
I lettori ci scrivono

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