È di questi giorni la notizia, ad onor di cronaca, della ripresa di episodi di violenza nei riguardi dei docenti da parte di alunni che non accettano più le regole, che di fronte ad un “no” reagiscono in maniera spropositata, di alunni che portano nelle tasche dei pantaloni e dello zaino coltelli a serramanico con il puntuale intento di colpire il docente, reo di svolgere la sua missione, il suo quotidiano lavoro con senso di responsabilità.
Non si possono più tollerare scene di violenza inaudita che non si ferma più all’alterco verbale, ma travalica i confini arrivando, per le vie brevi, all’aggressione fisica.
Se ne registrano veramente tanti di atti di barbarica violenza nelle aule scolastiche e la situazione sta andando veramente fuori controllo.
Il Miur deve prendere contezza che oltre agli episodi di bullismo e di cyberbullismo che riguardano gli adolescenti per i quali ha proposto nelle scuole campagne di sensibilizzazione per combattere il fenomeno, ci sono fatti ben più gravi che vanno nella direzione di aggredire fisicamente il docente che, come dipendente dello Stato, si trova dietro la cattedra perché ha superato un concorso pubblico.
È arrivato il momento che deve essere difeso prima il DOCENTE e poi l’alunno, perché i docenti devono poter svolgere tranquillamente il loro lavoro, in modo dignitoso, non essere giornalmente aggrediti fisicamente da alunni che della scuola non gliene frega niente e ci vanno solo con il preciso intento di aggredire non più solo verbalmente, ma anche fisicamente i docenti, che già si trovano quotidianamente in trincea a combattere mille situazioni.
Sarebbe il caso che lo Stato di svegli e guardi in faccia la nuda e cruda realtà non che si trinceri dietro le scartoffie propinando corsi di formazione, convegni, conferenze, momenti in cui c’è solo un gran bla bla bla e di concreto poi non si fa nulla.
Per garantire una condizione di serenità è bene intervenire prima che le vicende di aggressioni fisiche ai docenti si diffondino a macchia d’olio e diventino di ordinaria amministrazione.
Sarebbe il caso di effettuare controlli all’ingresso delle scuole da parte di agenti di polizia dotati di metal detector oppure pattugliare tutte le scuole quotidianamente con ronde di forze dell’ordine pronte ad intervenire tempestivamente in caso di aggressioni fisiche nei riguardi dei docenti.
Gli insegnanti si potranno così sentire più tranquilli e potranno compiere il loro lavoro onestamente.
C’è bisogno urgente di un ripristino della legalità e della responsabilità che ormai sono fuori controllo.
Quindi le scuole devono essere rese sicure non solo nell’edilizia, ma soprattutto nel personale che ci lavora per creare una società più giusta per non condurla sulla strada dell’imbarbarimento.
Mario Bocola
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