Leggendo la lettera “Gaia Bianchi, l’influencer 19enne che ha lasciato la scuola 16 anni: “Guadagno più di un chirurgo di una clinica privata” verrebbe voglia di dire: “basta scuola; andiamo tutti a fare gli influencer!” o – per citare altre categorie di ignorantelli danarosi – i calciatori, i tennisti, i cantanti.
Attenzione: non è mica così facile! Gaia Bianchi avrà sì poca istruzione, ma possiede comunque altre qualità (chiamiamole pure così) che le permettono di esercitare con successo il suo mestiere.
Ma domandiamoci: tutti quelli che dovessero lasciare gli studi sarebbero in grado di diventare dei Gaia Bianchi, o dei Donnarumma o degli Alberto Tomba? La risposta è NO!
Secondo un saggio proverbio: “uno su mille ce la fa”. Ma la percentuale è generosa: io dire “uno… su un milione!”.
Cioè occorre pensare ed agire con una buona dose di realismo: quanti ci avranno provato ma hanno fallito? Secondo me più di quelli che ci son riusciti.
C’è poi un altro discorso, anche se è proponibile ad una platea molto più ristretta: studiare per il piacere di apprendere e di diventare quello che, a prescindere da tutto, si vuole e ci si sente portati a diventare: medico, ingegnere, avvocato, professore, architetto…
Daniele Orla
Non è facile parlare di Franco Ferrarotti, morto a Roma nella giornata odierna, all’età di…
La FLC CGIL dà notizia della conclusione del confronto tra Ministero e OO.SS. relativo al…
Mercoledì 13 novembre nell'Auditorium del Goethe-Institut di Roma si è tenuta la tredicesima edizione della…
Come è noto Anief ha proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre, al…
Tre giorni di assenza giustificata al mese e interrogazioni e compiti in classe adattate al…
Nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 12 giugno, il Governo ha dato…